La smentita del Ministro Azzolina riguardo la voce del rientro programmato per gennaio per quanto riguarda le scuole.
LA SMENTITA DELL’IMMINENTE RITORNO
Il Ministro Azzolina ha smentito la voce che spiegava che il rientro a scuola è già stato programmato per gennaio, affermando invece che il suo obbiettivo è riportare gli studenti in aula quanto prima.
“La ministra dell’Istruzione ammette che sulla data di riapertura delle scuole non se la sente di indicare una data. Il 4 dicembre è dietro l’angolo e la situazione è ancora troppo incerta per pronunciazioni di qualsiasi genere. Non me la sento di indicare una data di riapertura. Questi sono giorni molto delicati. Spero in un ritorno graduale a scuola”. Dichiara il ministro a Repubblica.it.
RITORNO GRADUALE PER EVITARE ALTRA ONDATA
Le decisioni verranno dunque prese con cautela, il rischio è che il ritorno in presenza scateni una nuova ondata di infezioni, per questo motivo la priorità potrebbero averla solo le classi che devono preparare gli esami di stato. Importante sarà osservare lo svolgimento del periodo natalizio, momento potenzialmente critico a causa della ressa nelle attività commerciali del paese. Senza contare che il ritorno a scuola tornerebbe a mettere in pericolo l’uso dei mezzi pubblici, costretti inevitabilmente ad aumentare la capienza.
Rusconi inoltre ha affermato che non c’è alcuna intenzione di riportare in classe gli studenti a dicembre, con una ripartenza a partire dal 9 dicembre le scuole rimarrebbero aperte per appena tredici giorni: Diciamo che riportare i licei in presenza dal 9 al 22 dicembre è un’idea priva di logica. D’altro canto non si riusciranno a mettere a posto le tre grandi criticità entro il 2020. La nostra paura è quella di non essere pronti neppure per i giorni successivi alla Befana. Non vediamo grandi lavori in corso e i dieci giorni che il Governo regalerà allo shopping natalizio sono un rischio che non ci possiamo permettere”.
RIENTRO AL 7 GENNAIO?
“Il ragionamento porta alla conclusione che una ripartenza per le scuole slitti direttamente al 7 gennaio, data su cui si sarebbero espressi favorevolmente anche i sindacati, sempre con una riapertura graduale, Covid permettendo. Non bisogna dimenticare che le se regole sanitarie non dovessero essere osservate sotto il Natale, i giorni dopo la Befana potrebbero essere proprio quelli in cui si rischia di veder risalire la curva dei contagi.” Conclude.