Il film di Paola Cortellesi ha davvero toccato il cuore di molte persone, tra cui Nunzia De Girolamo, che ha condiviso l’esperienza cinematografica con sua figlia Gea, undicenne.
De Girolamo ha sottolineato la forza della storia del film e ha incoraggiato una discussione aperta tra studenti e insegnanti, evidenziando quanto sia importante il dialogo tra le diverse generazioni. Le sue parole, piene di ammirazione per il film, hanno ispirato un appello al Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, suggerendo di proiettare il film nelle scuole italiane.
Il film affronta temi come il diritto di voto e la partecipazione attiva nella politica, diventando ancora più significativo in un periodo in cui la consapevolezza sociale e politica è in crescita.
Per De Girolamo, il film parla di autodeterminazione e ribellione, concetti che risuonano forte in una società che sta cambiando continuamente. L’impatto del film non riguarda solo le emozioni, ma anche l’educazione, poiché spinge a riflettere sui diritti civili e sulla libertà individuale.
La reazione di Gea, la figlia di De Girolamo, sottolinea quanto il film abbia influenzato positivamente le giovani generazioni. La prospettiva di Gea, che vede nel voto un simbolo reale di libertà anziché una via di fuga, evidenzia il potere del cinema nel plasmare il pensiero critico dei giovani.
L’esperienza condivisa da Nunzia De Girolamo è un esempio stimolante di quanto il cinema possa essere un potente strumento educativo. Il suo appello al Ministro dell’Istruzione affinché opere simili siano incluse nel curriculum scolastico sottolinea come il cinema possa essere non solo un’arte, ma anche un mezzo per l’educazione civica e la crescita personale. La proposta di proiettare il film nelle scuole potrebbe aprire nuove possibilità di apprendimento, arricchendo l’esperienza educativa degli studenti.
