Alessandro D’Avenia, scrittore e insegnante, riflette sulle conseguenze della didattica a distanza.
“Dobbiamo smetterla di ridurre la scuola al medium che usiamo, la scuola è la relazione discepolo-maestro. Abbiamo bisogno di una scuola che torni a dare centralità alla relazione, invece oggi, tra burocrazia e supplentite, è l’esatto contrario” dichiara.
“La didattica a distanza, in molti casi, è il necrologio di un paziente moribondo, in molti altri casi è un’occasione di crescita straordinaria. Tutto dipende dalla relazione che avevamo prima con i ragazzi” continua.
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“Non chiediamo alla scuola di fare tutto, è l’errore che sovraccarica la scuola di compiti educativi che spettano alla famiglia. L’unica maniera per farcela è allearsi” conclude.