Una situazione molto comune in cui è possibile incappare alla scuola materna è rappresentata dal bambino che piange disperato aggrappandosi addirittura alle gambe del genitore. Ma a cosa è dovuto un simile comportamento? Come si può risolvere una simile situazione? Ce lo spiega la neuropsichiatra infantile Fritz Jansen.
Secondo la dottoressa non esistono soluzioni particolari: nel momento in cui il piccolo piange quando si è arrivati a scuola, basterà salutarlo con un bel sorriso e andare via. Fatto ciò però è bene premurarsi parlando con le maestre per sapere per quanto tempo si è protratta la crisi di pianto.
Se questa è durata solo una decina di minuti, non c’è nulla di cui preoccuparsi, qualche coccola dopo il rientro a casa e tutto è risolto nel migliore dei modi. La dottoressa inoltre rassicura che il bambino non ne risentirà dal punto di vista emotivo. I pianti infatti saranno sempre meno frequenti e dalla durata inferiore. In circa un mese tutto si risolverà.
E se invece il genitore non riesce a resistere al pianto del bambino e lo riporta a casa? La neuropsichiatra spiega: «I genitori iperprotettivi rischiano di alimentare le paure dei bambini. Insomma lo riportate a casa e lui penserà: ‘allora avevo ragione ad avere paura!’».
Se la situazione non si dovesse risolvere in questa maniera, è il caso di portare il piccolo da uno psicologo. Il problema infatti potrebbe essere di diversa natura e sarebbe meglio confrontarsi con uno specialista. Essendo il bambino particolarmente piccolo, la faccenda non si risolverà solo parlando.
Il bambino potrebbe temere la scuola perché preoccupato di sentirsi escluso. Proprio questa sua paura però gli impedisce di inserirsi nei gruppi. Dunque è bene aiutarlo a cambiare questo suo comportamento.