Molto interessante la teoria dello psichiatra e sociologo Paolo Crepet riguardo ai nostri ragazzi. Sostiene infatti che essi sono soggetti ad un fenomeno noto col nome di psicologizzazione; quindi eccessivamente sottoposti ad una ricerca di disturbi, ad una diagnosi che li cataloghi. E in questo modo vengono quindi etichettati e segnati a vita.
Poi tornare indietro non è affatto facile; una parola sbagliata e la relazione educativa con i ragazzi è rovinata.
Questa tendenza all’eccesso di diagnosi potrebbe però trovare rimedio nella scuola. Un’istituzione così importante non può ridursi ad essere solamente un luogo di istruzione. La scuola ha tutte le carte in regola per poter essere in grado di ascoltare i ragazzi, di dar loro modo di parlare.
Quindi andare oltre l’insegnamento e toccare quindi anche i problemi della sfera emotiva, sociale, affettiva; non lasciando agli psicologi queste aree, perché la scuola stessa deve sentirsi responsabile di ogni sfera della vita del ragazzo, della persona. Anche perché se un ragazzo ottiene ottimi voti, non è detto che non possa soffrire di un grande disagio di altro genere. Ogni ragazzo è un mondo. E la scuola non può sottovalutare ciò.
E questo vuol dire che gli insegnanti dovrebbero essere una sorta di talent scout che sappiano tirar fuori i talenti da ognuno, anche dall’ultimo della classe. Poiché ogni essere umano è portatore di un potenziale incredibile.
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E non è assolutamente giusto che questo rimanga sopito nel profondo dell’anima, sommerso dal disagio e dalla sofferenza, solamente perché nessuno non è riuscito a metterlo in luce.
Gli insegnanti devono impegnarsi allora a far questo. La scuola deve crescere in questo suo compito fondamentale.
Non sono gli insegnanti che “psicologizzano” i ragazzi, ma i genitori e tanti psicologhi compiacenti, che si illudono in tal modo di favorire il rendimento nello studio trasformando i ragazzi in BES (Bisogni Educativi Speciali), e DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), obbligando di fatto i docenti ad un riscontro conclusivo positivo, ma di fatto del tutto fittizio. I ragazzi psicologizzati diventano svogliati, indifferenti, serenamente tranquilli che tanto hanno la promozione d’ufficio rigorosamente “raccomandata” dal servizio sanitario nazionale: condivido le affermazioni del dottor Crepet, solo che l’obiettivo del suo articolo non dovrebbero essere gli insegnanti, ma i suoi colleghi che favoriscono certe situazioni per compiacere genitori sprovveduti.