Sono diventate undici le vittime causate dal coronavirus. L’ultima è una donna di 76 anni di Treviso, morta in Ospedale. L’anziana signora è stata ricoverata questa mattina nel reparto di terapia intensiva, a causa di complicanze respiratorie. Poco dopo, è risultata positiva al virus Covid-19. Attorno alle ore 18:10, però, la situazione si è complicata drammaticamente e la 76enne è deceduta.
Questa mattina, sono state registrate altre tre vittime. Si tratta di un uomo di 84 anni di Nembro, in provincia di Bergamo, uno di 91 anni di San Fiorano e una signora di 83 anni di Codogno. Queste si sommano alle altre sette vittime decedute nei giorni scorsi. Tutte erano anziane e/o soffrivano di gravi patologie pregresse.
Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nelle ultime ore, il Commissario Angelo Borrelli, capo della Protezione civile, ha fatto il quadro della situazione. In Italia si contano, per il momento, 322 persone contagiate dal coronavirus. Tra queste, 39 sono state scoperte solo durante questa serata.
Giovanni Rezza, il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore della Sanità, ha cercato di spiegare come mai ci sia un simile tasso di morti. “In Italia c’è una popolazione anziana. Si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. – ha dichiarato – Gli anziani sono più fragili, lo si nota con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino”. Però, siccome per il coronavirus non esiste ancora la vaccinazione, “c’è la mortalità”. Secondo Rezza, dunque, l’unico modo per proteggere gli anziani è quello di circoscrivere i focolai, esattamente come si sta facendo ora.
Tuttavia, Walter Ricciardi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha voluto, ancora una volta, far comprendere ai cittadini la necessità di evitare il panico. “Dobbiamo ridimensionare questo grande allarme, che è giusto, da non sottovalutare, ma la malattia deve essere posta nei giusti termini. Su 100 persone malate, 80 guariscono spontaneamente, 15 hanno problemi seri ma gestibili in ambiente sanitario, il 5% è gravissimo, di cui il 3% muore”.