Angelo Borrelli, il capo della Protezione Civile, ha dato l’aggiornamento quotidiano circa l’emergenza del coronavirus. Durante la conferenza stampa, è emerso l’aumento delle persone che sono risultate positive al virus e che si attestano, per ora, alle 14.955. Quindi, 2.116 casi in più rispetto a ieri. La questione preoccupante è che ci sono anche 250 decessi in più, dunque 1.266 totali. Vi sono 1.328 persone ricoverate in terapia intensiva, 7.426 pazienti ricoverati con sintomi e 6.201 in isolamento domiciliare. I guariti e dimessi sono, invece, 1.439. Pertanto, dall’inizio della diffusione del virus, sono stati registrati 17.660 casi.
Silvio Brusaferro dell’Istituto Superiore della sanità (ISS) ha spiegato: “I dati sulla mortalità si vanno approfondendo con le cartelle cliniche dei deceduti. I pazienti morti con il coronavirus hanno una media di oltre 80 anni e le donne sono solo il 25,8%. L’età media dei deceduti è molto più alta degli altri positivi. Il picco di mortalità c’è tra gli 80 e gli 89 anni. La letalità, ovvero il numero dei morti tra gli ammalati, è più elevata tra gli over 80“. Ha ribadito che sono morti solo due pazienti di età inferiore ai 40 anni. Entrambi, però, soffrivano di gravi patologie pregresse.
Ciò che sconvolge è, tuttavia, un’altra considerazione. Nei prossimi giorni, secondo gli esponenti dell’Iss, ci sarà un notevole aumento dei casi di contagio nel Centro Sud. “È verosimile aspettarci casi in questo weekend nel Centro Sud, in parte come effetto dei comportamenti assunti lo scorso fine settimana. L’incubazione è tra i quattro e i sette giorni. Abbiamo visto folle assembrate al mare o in stazioni sciistiche o in mega aperitivi, luoghi probabilmente dove il coronavirus ha circolato. Una parte di quelle persone, nei prossimi giorni, probabilmente mostrerà una sintomatologia. Lo vedremo dalle curve. Speriamo di essere smentiti dai fatti”, ha detto Brusaferro.