Una denuncia che arriva dal cuore di Milano, dove bus e metro sono apparsi pieni di gente, come se fosse un giorno lavorativo qualunque. Le immagini, scattate nella mattinata di oggi, martedì 17 febbraio, sono diventate subito virali.
Attraverso tweet e post diffusi sui social network, i cittadini hanno voluto lanciare un importante allarme. Nella città lombarda, è stato deciso di ridurre del 40% i mezzi pubblici di trasporto in circolazione. Poco dopo, l’Atm aveva dichiarato un ripristino del servizio pari al 75% di un normale giorno feriale. Però, le foto diffuse questa mattina mettono in rilievo una situazione che deve essere risolta al più presto. Ci sono ancora tantissimi lavoratori che, nonostante le misure restrittive, devono continuare ad andare a lavoro e, specialmente, utilizzare i mezzi pubblici.
Qualcuno ha scritto: “Mezzi ridotti, quindi strapieni. Complimenti per la modifica. Tutti noi lavoratori ci sentiamo davvero molto più tranquilli a viaggiare così. Diamo una mano alla diffusione del virus, avanti!“. Un altro utente, invece: “Avete ridotto le corse, ma la metropolitana è troppo piena ora! 30 persone nel medesimo vagone vanifica gli sforzi“. Ancora, un esponente del M5s ha dichiarato: “Da oggi, 16 marzo, è in vigore il piano messo a punto dal Comune e da Atm che prevede il taglio di circa il 40% del servizio e, quindi, di corse di bus, tram e metro, con frequenze quasi inferiori a quelle previste alla domenica dell’orario invernale. La conseguenza è che alcune corse della metro nell’orario di punta erano affollate“.
Proprio la Lombardia, che è una delle regioni maggiormente colpite dalla pandemia, dovrebbe adottare le misure più consone, in grado di proteggere i cittadini dal contagio. Invece, come ha riportato Nicola di Marco, il consigliere regionale: “I cittadini vedono da un lato la riduzione dell’offerta e dall’altro, contrariamente alle indicazioni delle istituzioni sanitarie per prevenire la diffusione del virus, un potenziale aumento del rischio, data l’impossibilità di mantenere la distanza di un metro prescritta dal decreto“.