Il governo Giallo-Verde sembra proprio non trovare consensi tra gli studenti, tant’è che proseguono le proteste e vengono indetti nuovi scioperi. Quello che preoccupa maggiormente è l’incertezza in ambito scolastico.
Il 16 Novembre gli studenti manifesteranno il loro dissenso. La protesta principalmente è scaturita a causa della riduzione dei fondi destinati alla scuole e all’università. Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi, parla della spinosa situazione: “Di Maio dichiara di voler mettere più soldi in istruzione e meno ai petrolieri, ma oltre alle chiacchiere gli unici fatti, bozza di Legge di Bilancio alla mano, sono 29 milioni di euro di tagli in scuola e università”.
Dunque il Coordinatore prosegue parlando del governo e dei provvedimenti in ambito scolastico: “Parlano di ‘Scuole Sicure’ in termini di cani antidroga e telecamere, quando le scuole crollano in balia del maltempo. Parlano di risparmi sull’alternanza, di rivoluzione del sistema, quando in realtà c’è solo un nome diverso dato allo stesso sfruttamento di prima, qualche ora obbligatoria in meno, 50 milioni di euro persi chissà dove”.
I rappresentanti della Rete della Conoscenza, dell’Unione degli studenti e del Link coordinamento universitario si dicono concordi: “Luigi Di Maio ha fatto tante promesse, ma adesso nella manovra ci sono nero su bianco tagli per decine di milioni all’istruzione. Vogliamo subito il taglio dei sussidi pubblici ai petrolieri per finanziare 7 miliardi di investimenti in Istruzione e Ricerca”.
Anche in ambito universitario la situazione sembra essere piuttosto critica: il 7 novembre infatti studenti, laureati, dottorandi e insegnanti precari hanno dato vita ad una giornata di protesta in cui si chiedeva di ottenere certezze sul concorso e sul percorso di accesso alla professione docente.
La situazione in ambito scolastico sembra quindi essere piuttosto instabile, dove l’unica certezza, purtroppo, è quella di avere un futuro incerto.