Una delle sfide più ardue per un insegnante, a volte, è proprio quella di relazionarsi con i genitori dei propri alunni.
Molto spesso capita di essere “puntati” in protezione del figlio, o non compresi nelle scelte didattiche. E’ fondamentale però, per il bene dell’alunno, instaurare un buon rapporto di fiducia tra insegnante e genitori.
Non è sempre facile da capire e spesso si tende a dimenticare che il ruolo dell’insegnante e quello dei genitori è sì differente, ma i due compiti devono poter essere affiancati l’uno all’altro, senza divergere, e anzi ponendo dei punti d’incontro.
In molti casi ciò avviene in maniera sistematica, ma se questo non dovesse succedere, è bene richiedere un incontro con i genitori e confrontarsi in maniera costruttiva sui metodi educativi.
Qual è però il metodo migliore per creare questo dialogo tra insegnante e famiglia degli studenti? Ecco qualche consiglio che potrebbe esservi d’aiuto.
– Prima di tutto, dovete far capire ai genitori del ragazzo che tenete a lui, che non è solamente uno dei tanti. Un bravo insegnante, infatti, distingue ogni alunno caso per caso, e sa apprezzare qualche aspetto in ognuno di essi;
– Mantenete un aspetto positivo e comprensivo: buona parte del dialogo deve basarsi sull’ascolto delle eventuali problematiche. Insieme si potrà poi valutare una soluzione od un percorso da seguire in maniera comune, a scuola quanto a casa;
– Siate chiari ed esponete il problema che avete a scuola: non è detto che i genitori siano al corrente di alcuni comportamenti del figlio fuori di casa;
– Non attaccate i genitori: le basi del confronto devono essere costruttive! Non serve a nulla incolpare i genitori per la mancanza di (per esempio) educazione del figlio, o per il suo scarso impegno scolastico. Sondate il terreno pian piano, senza accusare, per cercare di capire se il problema che riscontrate voi a scuola, è stato notato anche dalla famiglia.
– Non state sulla difensiva! Sempre più spesso si sentono storie di genitori che denigrano gli insegnanti a favore dei figli, o che non danno il giusto peso alle cose che dicono gli insegnanti. Questo però non deve spaventarvi o farvi pensare che sarà così anche il vostro caso: molti genitori sono semplicemente troppo occupati per accorgersi di alcuni problemi, oppure sperano che si risolvano pian piano senza “intervenire”.
– Cercate di capire che per un genitore non è mai facile sentirsi dire che il figlio ha qualche problema, di comportamento o apprendimento che sia: siate quindi delicati, procedete per gradi, affrontate il problema passo dopo passo;
– Ricordate che voi siete importanti per i genitori, ma anche loro possono essere una grande risorsa per risolvere le problematiche da voi riscontrate: “collaborazione” è la parola d’ordine!
– Proponete di incontrarvi in maniera regolare, una volta al mese od ogni due, a seconda dei casi e delle disponibilità; ad ogni incontro sottolineate anche i più piccoli progressi dello studente, in modo che i genitori capiscano che lo osservate attentamente, con entusiasmo e fiducia;
– Stabilite insieme dei piccoli traguardi individuali che lo studente dovrà raggiungere in un tempo definito: in questo modo, saprete bene entrambi come agire, su cosa porre attenzione e incoraggiare il ragazzo; rimanere sul vago spesso non porta a soluzioni, soprattutto nell’immediato.
Ci sono purtroppo casi in cui i genitori non accettano che si muovano critiche ai figli, e questi casi necessitano di ancor più delicatezza. Se riscontrate qualche problema a livello di comunicazione, non aggredite i genitori, ma piuttosto cercate l’appoggio di altri insegnanti, senza però dare l’idea di essere una squadra schierata contro loro figlio!
La positività è la migliore arma per guadagnarsi la fiducia dei genitori, e la base per costruire un rapporto sano, che aiuti lo studente in difficoltà, e che, di conseguenza, porti un clima più sereno anche all’interno della classe.