Tutti mi chiedono come mi sento adesso che sono entrata di ruolo, io non riesco a dare una risposta, forse perché sono stata tanti anni una precaria ed ancora non ho metabolizzato bene cosa è successo quest’anno.
Quante cose sono successe. Sembra ieri quando mi affannavo ogni due anni prima, poi ogni tre anni a compilare la famosa domanda di aggiornamento ed a farmi i conti dei giorni sperando di racimolare qualche punto ed aspettare con ansia la pubblicazione della graduatoria con la speranza di lavorare.
Quando iniziava l’anno scolastico, sperare nella chiamata da parte di qualche scuola ed aspettare che il telefono squillasse. Che tristezza quando non ricevevo nessuna chiamata.
Capisco le colleghe precarie, ma non condivido la loro rabbia, sono stata anche io per diversi anni precaria e questa situazione di incertezza stanca ma mi sono trovata a dover giustificare la mia nuova situazione perché alcune colleghe si sono incattivite e non ci vedono come alleate ma come nemiche.
Ho deciso di scrivere queste righe con la speranza di far capire proprio a tutte che siamo uguali e che questa “guerra tra poveri” non può fare bene a nessuno ma invece dobbiamo lavorare tutte insieme per rendere la didattica più piacevole e creare un clima lavorativo tranquillo e rilassante.
Assunta Rita Belfiore, insegnante