Una circolare scolastica di un istituto in provincia di Varese ha scatenato numerose polemiche.
Questo quanto riporta la circolare: “La scuola è un ambiente educativo e un luogo istituzionale che merita adeguato rispetto e ciò implica che ciascuno lo frequenti con un abbigliamento sobrio e decoroso. Andranno evitati bermuda, pantaloni corti, canotte e ogni altro tipo di abbigliamento adatto a contesti non scolastici“.
I genitori degli studenti della primaria si sono espressi in merito. “In una scuola in cui bisogna indossare le mascherine ancora oggi e con i 30 gradi abbondanti di questi giorni, merita un plauso il richiamo del dirigente all’abbigliamento consono” scrive un padre sui social.
“Non mi sembra normale diffondere una comunicazione del genere proprio in questi giorni. Posso capire il divieto di pantaloncini corti, ma perché proibire ai bimbi di indossare i bermuda? Mia figlia mi chiede da giorni di poter mettere vestiti più leggeri” aggiunge una madre.
Il preside ha risposto prontamente alle critiche: “Queste sono le classiche questioni di lana caprina. Ci si fissa su specifiche parole ignorando il contenuto del messaggio, che aveva chiaramente nelle mie intenzioni una finalità educativa“.
“Intendevo dire che non è appropriato arrivare in classe vestiti come se ci si trovasse in spiaggia. Ho sbagliato a scrivere ‘bermuda’ e ‘pantaloni corti’, avrei dovuto utilizzare i termini ‘pantaloncini cortissimi’ e ‘bermuda da mare con le palme stampate sopra’, allegando anche documentazione fotografica di alcuni degli outfit osservati negli ultimi giorni” conclude.