In classi sempre più eterogenee, con alunni dalle esigenze sempre più diversificate e articolate, il metodo di insegnamento frontale, che propone un’unica soluzione per tutti gli alunni, non è certo sufficiente.
Da anni perciò vengono introdotte nella scuola metodologie didattiche ed educative che includano tutti gli alunni, prendendo in considerazione le esigenze di ciascuno e che propongano risposte differenti per ogni necessità e individualità.
Una di queste metodologie è il Circle Time, ideata negli anni ’70 ed usata con successo in molte scuole d’Italia.
Il Circle Time rappresenta un momento in cui, come suggerisce il nome stesso, gli alunni si siedono in cerchio con un coordinatore (l’insegnante), che fa anch’esso parte del cerchio, proprio perché il Circle Time rappresenta un momento di parità, dove tutti riescono a vedersi in faccia e ad esprimere le proprie opinioni e emozioni liberamente.
L’insegnante ricopre nel cerchio un ruolo di mediatore, proponendo l’argomento e dando una direzione sia alla conversazione che ai contributi degli alunni, ma in questo caso non è parte del suo compito rispondere alle domande e ai dubbi degli studenti in modo diretto.
L’obiettivo principale del Circle Time è infatti quello di facilitare la comunicazione tra pari e approfondire la conoscenza reciproca tra gli alunni, in modo da creare integrazione all’interno della classe e di valorizzare le competenze dei singoli e del gruppo.
Ovviamente, il Circle Time rappresenta uno strumento di prevenzione e risoluzione delle eventuali conflittualità all’interno della classe e permette anche all’insegnante di conoscere meglio i propri alunni e le dinamiche presenti all’interno del gruppo.
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Affinché il Circle Time sia svolto correttamente, la programmazione da parte del gruppo docenti è fondamentale. Senza seguire una struttura precisa di argomenti da trattare o di fasi da affrontare, il Circle Time rischia di diventare un percorso infruttuoso, o comunque meno utile di quanto potrebbe esserlo potenzialmente. Dal momento che il Circle Time può avere diversi scopi e funzionalità, è importante strutturarlo in modo tale che diventi un appuntamento sicuro e proficuo sia per gli alunni che per i docenti.
una tecnica ideata negli anni ’70 dalla psicologia umanistica. .. peccato sia stato omesso nell articolo
Gli scout lo utilizzavano da prima degli anni 70 e degli psicologi umanisti 😉
veramente, Mario Lodi, un grande maestro di scuola elementare e pedagogista insignito della laurea ad honorem proprio per i metodi di insegnamento adottati già utilizzava queste modalità di confronto democratico e cooperativo con i propri alunni nel dopoguerra, proprio in risposta all’ideologia fascista e al nazismo, cercando di formare l’uomo attraverso la conoscenza dei principi della democrazia e della Costituzione.. 🙂
Bellissimo! Grazie per averlo condiviso! Magari oggi diventasse il metodo e non uno dei tanti, a discrezione degli insegnanti.
Bellissimo! Grazie per averlo condiviso! Magari oggi diventasse il metodo e non uno dei tanti, a discrezione degli insegnanti.