La Regione Puglia ha deciso che fino al 5 marzo le scuole resteranno chiuse e sarà applicata la didattica digitale integrata al 100%.
L’ordinanza del governatore Emiliano non è piaciuta al Codacons Lecce che, insieme ad un gruppo di genitori, ha fatto ricorso al Tar.
L’avvocato Luisa Carpentieri, rappresentante del gruppo dei ricorrenti, scrive nel ricorso che l’ordinanza è una “compressione del diritto fondamentale all’istruzione con una oggettiva ricaduta delle misure adottate sulla crescita, maturazione e socializzazione degli studenti, obiettivi propri dell’attività scolastica, che risultano vanificati senza alcuna possibilità di effettivo ristoro”.
“Ancora una volta si confonde il mezzo con lo scopo. Lo scopo, ovviamente, è ridurre i contagi” continua.
“Il mezzo, per il presidente della Regione pare essere solo l’esclusione della didattica in presenza, e ciò anche quando il mezzo migliore è indicato nelle pagine della sua stessa ordinanza: la rapida vaccinazione della popolazione adulta pugliese in generale e della popolazione scolastica adulta in particolare” conclude.