Che fine farà l’organico covid al termine dell’emergenza sanitaria? In molti se lo chiedono e i sindacati si stanno muovendo per rendere stabili queste figure.
La Flc Cgil chiede “con determinazione la conversione di queste risorse in posti di organico aggiuntivo docente e Ata, come misura che va oltre l’emergenza Covid“.
“Cosi facendo si metterebbe la scuola, una volta finita la fase emergenziale, di contare su quell’organico rafforzato di cui ha bisogno per garantire una migliore qualità del servizio (riduzione del numero di alunni per classe, sicurezza, sorveglianza e cura degli ambienti di apprendimento)” prosegue il sindacato.
“Assegnare questi posti con criteri nazionali, come avviene già per il restante organico, significherebbe anche mettere la parola fine sugli enormi e ingiusti ritardi nel pagamento degli stipendi al personale che tuttora pesa sui contratti Covid” aggiunge.
Anche Anief interviene in merito. Pacifico afferma: “Dobbiamo assolutamente concludere con un po’ più di serenità un anno che, purtroppo, è stato ancora una volta disastroso. C’è chi lavora, i lavoratori vanno pagati e i loro contratti confermati fino al termine delle lezioni, anche se noi vorremmo di più: vorremmo che si uscisse da questa emergenza per mettere finalmente questi posti in organico di diritto e dare alle scuole il personale che necessitano“.
La presidente ANP Lazio, Cristina Costarelli, infine dice: “Questo personale, composto da ATA, collaboratori scolastici, tecnici di laboratorio e docenti non ha garanzia che il contratto gli venga prorogato. Questa è una grande preoccupazione perché concretamente significa che ogni scuola rischia di perdere in media otto o nove collaboratori scolastici e altrettanti docenti di supporto in svariate, numerose e utilissime forme: come la sostituzione di docenti assenti e attività di recupero e potenziamento“.