A chi non è mai capitato, almeno una volta nella vita, di interiorizzare le emozioni, i sentimenti e le sensazioni, così tanto da poterle sentire con la pancia?
In realtà, nella pancia abbiamo un “cervello addominale” che non serve soltanto alla digestione e che, al pari del cervello vero e proprio, produce alcune sostanze, come la serotonina e dopamina, in grado di influenzare i nostri stati d’animo.
E’ come se il nostro intestino si comportasse da “secondo cervello” e, in maniera completamente autonoma, inviasse segnali di stress, compromettendo la produzione dell’ormone del benessere, rilasciato dal medesimo organo.
E’ proprio sull’addome che si accumulano la rabbia, le tensioni sul lavoro, le discussioni di coppia o di famiglia, le preoccupazioni in generale.
L’accumulo di ansia, quella che non riesce ad essere scaricata correttamente, viene interiorizzata ed inizia a circolare nella pancia (pancia gonfia).
Il respiro affannoso, tipico delle persone ansiose, favorisce l’ingestione di molta aria che resta bloccata nell’intestino, perché non riesce a venir fuori da bocca o naso.
I sintomi che più di frequente vengono riferiti al proprio medico (quali dolori addominali, stitichezza, diarrea, digestione lenta, nausea, ecc.), vengono approfonditi mediante alcune indagini diagnostiche (esami e test per scoprire le cause fisiche che li originano), anche se molto spesso i disturbi intestinali hanno matrice psicosomatica.
Dietro questi sintomi, non sempre, c’è una vera e propria patologia (allergie, ulcere, polipi, ecc.), pertanto, è bene affrontare il prima possibile le cause psicologiche scatenanti.
L’intestino e il cervello comunicano molto da vicino. Le cellule neuronali presenti nell’intestino, seppur in numero inferiore rispetto a quelle presenti nel cervello, a seguito di fattori fisici o stimoli di vario tipo (ad esempio le emozioni), rilasciano in media il 95% della serotonina complessiva rilasciata dall’organismo.
Tutte le volte che le emozioni sono associate ad ansia, paura e tensione il cervello invia all’intestino “l’ordine” di rilasciare altra serotonina in modo tale da poter gestire questo surplus di emozioni negative, e, purtroppo, questo avviene non senza conseguenze per la funzionalità dell’intero apparato digestivo.
La muscolatura addominale, infatti, si contrae, provocando gonfiore, diarrea, crampi, ecc.; inoltre, l’eccessiva tensione e stress emotivo inducono nello stomaco una iper- secrezione di acido cloridrico che provoca, nel tempo, infiammazioni, bruciori e addirittura ulcere.
Alla luce di questo, ricordiamo che sono proprio le emozioni negative la fonte del nostro malessere!
In assenza di una vera patologia fisica, pertanto, è fondamentale lavorare sul proprio stato psicologico, riducendo il livello di stress anche mediante altre vie di sfogo.
come trovare altre vie di sfogo?
Ho parecchio gonfiore addominale il mio medico mi ha prescritto una cura di fermenti lattici non c’è stato nessun tipo di miglioramento ho un addome come se dentro ci fosse del marmo mi ha anche detto che secondo lui e tutto un problema psicologico il mio cosa posso fare?
Lo sport, col giusto atteggiamento, è il modo più semplice.
Non dev’essere intrapreso come una fatica in più, ma come un sistema per sfogare finalmente la tensione, come quando viene voglia di colpire un malcapitato oggetto che non c’entra nulla.
Poi io consiglierei alla grandissima il libretto “Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita” di Giulio Cesare Giacobbe, che a mio parere va STUDIATO, possibilmente approfondendo in seguito lo Zen (consiglio la via dello Zen di Alan Watts) e lo Yoga (Gli aforismi sullo yoga di Patanjali di Dario Chioli).
Le emozioni negative, più cerchi di evitarle, più ti perseguitano.
A questo proposito, consiglio di vedere il video “come farsi amico lo stress” di Kelly McGonigal.
Quello che manca completamente alla società contemporanea è l’educazione emozionale.
Sperando di aver aiutato, anche un poco, vi saluto.
Ciao.