In Alabama è stata approvata la legge che prevede la castrazione chimica per chi abusa di bambini sotto i 13 anni. La governatrice Kay Ivey, firmando l’emendamento, l’ha descritto come “un passo verso la protezione dei bambini“.
Chi è in carcere per violenze sessuali contro i minori di 13 anni dovrà iniziare a proprie spese la castrazione chimica 30 giorni prima della rimessa in libertà, tramite farmaci che ne inibiranno il testosterone, e dovrà proseguire fino a che i giudici non lo riterranno più necessario.
In Alabama, tra l’altro, è ancora presente la pena di morte ed è illegale l’aborto anche in caso di stupro, con la sola eccezione di problemi gravi per la salute della donna. Se il condannato alla castrazione non vorrà più sottoporsi al trattamento dovrà tornare in prigione.
I detrattori di questa pratica invocano la violazione dei diritti umani, mentre il leader della Lega Matteo Salvini si è detto sempre favorevole alla castrazione chimica, dichiarando: “La castrazione chimica è una cura democratica e pacifica. Ci vuole per stupratori e pedofili; con una pillola, non con le forbici. E hai finito di mettere le mani addosso a donne e bambini per il resto dei tuoi giorni. Questo accade in un paese normale e civile“.
A proposito della legge in Alabama, Salvini ha commentato con un tweet: “In uno Stato degli Usa hanno approvato la castrazione chimica per chi violenta i minori di 13 anni. Un modo per prevenire altre violenze e intervenire su persone evidentemente malate, oltre che col carcere anche con una cura farmacologica. Sono convinto sia una buona pratica da adottare anche in Italia, come la Lega propone da anni“.