Doveva andare in gita insieme ai compagni ma la mancanza di una pedana per disabili ha impedito a Cosimo di divertirsi con la sua classe.
Cosimo è uno studente di nove anni che è costretto in carrozzina per una disabilità motoria. Insieme alla sua classe doveva recarsi in gita all’Istituto alberghiero Saffi, per un progetto sullo stare bene a tavola e i comportamenti da tenere.
La scuola però non è riuscita a trovare un pulmino attrezzato e per questo Cosimo è rimasto in classe insieme all’insegnante di sostegno.
Il padre racconta la vicenda. Si tratta di una “vera e propria discriminazione nei confronti di mio figlio perché dopo aver accompagnato Cosimo a scuola ho visto la sua classe prendere l’autobus di linea alla fermata, e mio figlio era stato lasciato in classe. Tutti i mezzi di trasporto pubblico hanno la pedana per le carrozzine“.
La gita “inizialmente sarebbe dovuta essere il giorno dello sciopero, per poi essere spostata al 31 maggio. Venerdì scorso la maestra ha detto a mia moglie che avremmo dovuto portare noi famiglia il bambino direttamente alla struttura, perché la scuola non aveva trovato il pulmino adibito anche alla carrozzina“.
“Purtroppo io ho aperto un’attività da poco e non ho la patente, mia moglie aveva un appuntamento improrogabile, e abbiamo spiegato che non saremmo riusciti a portarlo“ spiega.
Il preside dell’istituto comprensivo, Maurizio Gagliardi, afferma: “Per questa uscita, progettata per più classi, era stato prenotato un mezzo pubblico per la giornata di lunedì, e Autolinee Toscane ci aveva garantito un pullman con pedana. Ma lo sciopero generale della scuola previsto proprio per lunedì ci ha costretti a posticipare la data dell’uscita e, a quel punto, Autolinee Toscane ci ha comunicato che non sarebbe riuscita a garantire un mezzo con pedana per disabili”.
“Per questo, venerdì scorso, abbiamo subito contattato la madre dello studente, spiegandole che, nostro malgrado, era sorta questa complicazione. Lei ci ha tranquillizzati, dicendo di essere disponibile ad accompagnare il figlio in gita. Ma poi non è stato così” conclude.