Critiche da parte di una studente verso il pugno di ferro: “Se arriviamo alle 8.01 restiamo in strada e non possiamo neanche entrare alla seconda ora” ma la preside esulta: “Ora arrivano tutti puntuali”.
L’istituto superiore Camillo Golgi di via Rodi a Brescia ha detto no ai ritardatari, e come risultato questa mattina 30 studenti sono rimasti chiusi fuori dal cancello scolastico.
Secondo le regole fatte dalla dirigente in scolastica, in coordinazione con le regole di sicurezza anti covid l’entrata a scuola è permessa dalle 7.50 alle 8.00. I ragazzi hanno preso dunque d’assalto il campanello sperando che qualcuno li facesse entrare. Una studentessa ha voluto denunciare il fatto lamentandosi dell’inefficienza della misura adottata: “Se arriviamo alle 8.01 restiamo in strada e non possiamo neanche entrare alla seconda ora. Dobbiamo farci l’assenza di una giornata intera e a volte per colpe che non possiamo prenderci: la maggior parte di noi arriva a scuola con il bus e data anche la particolarità del momento non sempre arriva puntuale“.
“Tutti hanno imparato la puntualità. C’è un accordo con le aziende di trasporto che ci avvisano giorno per giorno il ritardo di ogni singolo bus. Quindi ora tutti gli studenti sono in classe. Il cancello dopo le 8 chiude. Questa regola è scritta nel protocollo Covid che deve rispettare ogni scuola. Si parla di me sempre come la ‘cattiva’ ma la mia è la scuola più sicura di Brescia. Con tanti ingressi e alta sicurezza. È la scuola in cui tutti i genitori vorrebbero mandare i propri figli”.
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Non è la prima volta che la preside l’approccio della preside crea qualche attrito con studenti e professori, inoltre i ragazzi si lamentano di ulteriori problemi emersi di recente: “Ce ne sono altre. Come quella che ci impone di stare a scuola per forza anche se all’ultima ora non c’è l’insegnante. Insomma, non possiamo entrare un’ora dopo e non possiamo uscire un’ora prima. La mia classe è divisa a metà e ci alterniamo a fare lezioni da casa e in presenza. E così sarà anche quando arriveranno i nuovi banchi: in classe potremo entrare massimo in 20, noi siamo in 21. E questo si traduce in altra didattica online”.