Il presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, si esprime in merito alle critiche al Dpcm.
“Non abbiamo bisogno di accrescere il livello di scontro ma semmai di lavorare assieme. Lo dico a me stesso, al governo e ai miei colleghi presidenti di Regione. Ascoltiamo il presidente Mattarella e abbassiamo i toni, una pandemia non si sconfigge con la polemica” afferma.
Intervistato dal “Corriere della Sera”, Bonaccini risponde alle supposizioni che prevedono l’invio di dati parziali da parte delle Regioni per evitare il lockdown: “Non voglio nemmeno pensare a una eventualità del genere“.
“Parlo comunque per l’Emilia-Romagna. I nostri dati, caricati dalle aziende sanitarie locali su una piattaforma, sono validati, diffusi e inviati ogni giorno a stampa e via social network. Abbiamo una responsabilità enorme, non certo piccoli interessi di bottega da difendere” continua.
Sulla crisi economica e delle attività: “La pandemia incide profondamente su famiglie e imprese. Al netto delle manifestazioni di violenza e vandalismo, inaccettabili e ingiustificabili, abbiamo l’obbligo di ascoltare chi rischia di chiudere e non riaprire più. Come Regioni abbiamo insistito da subito perché alle misure restrittive fossero affiancati ristori certi, adeguati e immediati. Ben venga un decreto ristori-bis“.
“Fin dall’inizio le Regioni hanno condiviso il 100% o quasi delle ordinanze del governo. Abbiamo lavorato insieme. Un impegno riconosciuto anche dal presidente Mattarella, il cui appello a proseguire su una linea di unità condivido totalmente. Non si tiri fuori ogni volta la storia delle responsabilità perché io non ho mai delegato a nessuno le mie. La nostra richiesta è sempre stata di uniformare il più possibile i provvedimenti, perché questa seconda ondata ha un impatto più omogeneo sul Paese. Poi il governo ha deciso e io quella decisione la rispetto e la applico” conclude.