Sarebbe stato ucciso dal padre il bambino di 10 anni di Vetralla (Viterbo) trovato senza vita nella sua abitazione.
Mirko Tomkow, questo il nome del genitore, sarebbe fuggito dall’ospedale dove era ricoverato per Covid e avrebbe accoltellato alla gola suo figlio Matias, che era stato portato a casa da scuola da un parente.
La madre, rientrata a casa, si è trovata davanti agli occhi la raccapricciante scena. Tra i due genitori, separati, era in atto una battaglia legale e al padre era stato vietato di avvicinarsi al bambino.
Il primo cittadino di Vetralla ha commentato: “È con profondo dolore che apprendiamo la notizia dell’uccisione di un nostro piccolo concittadino. Matias aveva solo 10 anni ed ha trovato inspiegabilmente la morte. Una vicenda che ci lascia attoniti e sconvolti, e che in questo momento di inumana comprensione, in attesa che la giustizia terrena faccia il suo corso, ci deve portare alla riflessione, al raccoglimento e alla preghiera”.
“Matias era un bambino delizioso, solare, così carino da essere disarmante. Era collaborativo, socievole e amato da tutti. È stata una tragedia inaspettata, non pensavamo potesse mai accadere una cosa del genere“. A parlare è Emilia, l’insegnante di Matias: “I compagni di classe in questo momento sono supportati da una psicologa che ci accompagnerà in un percorso per cercare di tirare fuori dai bambini le loro riflessioni“.
LE INDAGINI
Nonostante diverse siano le cose ancora da chiarire sulla dinamica di quanto accaduto, gli investigatori sono al momento convinti che l’uomo avrebbe rotto l’isolamento Covid per vendicarsi della compagna uccidendo il bambino. Il 44enne aveva ricevuto dal Tribunale un divieto di avvicinamento alla moglie e al figlio dallo scorso 10 settembre, a seguito della verifica di episodi di violenza domestica. In particolare da quanto appreso il divieto di avvicinamento sarebbe arrivato dopo le segnalazioni arrivate da persone vicine alla famiglia, per poi veniRe confermate dalla donna.