Un libro, gli alunni, l’ora di narrativa. Tutto nella norma sin qui. Eppure qualcosa sta cambiando perché i libri si trasformano diventando Romanzi Sinfonici. L’idea nasce da due salentini: Lorenzo Palumbo, editore, e Giacomo Sances, musicologo, scrittore, autore musicale e didatta sia in conservatorio sia nella scuola secondaria di primo grado. Unendo le proprie passioni, i due hanno fondato Vesepia, casa editrice di ultima generazione che, per mezzo del digitale, si pone l’obiettivo di far riscoprire il gusto della lettura cartacea, in barba allo spopolante e-book. Nulla di più paradossale starà pensando il lettore!
Come? L’idea è molto semplice. Nelle pagine dei Romanzi Sinfonici editi da Vesepia, nei momenti di maggior pathos, sono inseriti dei Qrcodes. Facendo una scansione con il proprio cellulare, per mezzo dell’app Vesepia, il lettore accede a contenuti multimediali quali video, immagini, mondi virtuali a 360°, blog, siti, tutti rigorosamente associati a colonne sonore o canzoni scritte appositamente per quel momento narrativo e finalizzate ad esaltare le emozioni già trasmesse dalla sola lettura del romanzo.
L’idea innovativa piace e ha conquistato i ragazzi di numerose scuole pugliesi che hanno letto, visto, ascoltato le avventure narrate nei romanzi sinfonici (tutti scritti e musicati da Giacomo Sances) Un sogno per Feo, Il presepe dei desideri e, a breve, La teoria della giostra. Storia di un bullo salvato dalla musica.
Perché questo successo? Non solo perché i contenuti di questi romanzi sono didattici e i loro messaggi fortemente motivazionali per i ragazzi, ma soprattutto perché il libro non è più imposto dall’alto e dall’altro, come un cimelio appartenente ad altre generazioni, privo di interattività e, spesso, concepito come noioso.
Il Romanzo Sinfonico, agli occhi e alle orecchie dei giovani d’oggi, è interessante perché suona, permette di essere vissuto in maniera attiva e interattiva lasciando spazio alle varie intelligenze e consentendo di scegliere il mezzo attraverso cui fruire con attenzione del messaggio: la fantasia, l’ascolto, l’osservazione delle immagini, la tecnologia. Il cellulare è utilizzato in maniera costruttiva ed educativa nella lettura a casa e i ragazzi attendono con ansia il momento dell’interazione tra il libro di carta e l’inseparabile smartphone.
Sono molte le testimonianze degli insegnanti soddisfatti che hanno notato dei benefici nei loro allievi: confermano che gli studenti, anche i meno inclini allo studio, vivono il romanzo sinfonico sulla propria pelle, su di esso costruiscono profonde riflessioni e lo amano, lo attendono così come si ama la puntata della serie televisiva preferita, così come si attende la partita della propria squadra del cuore. Gli occhi si chiudono e alle menti s’agganciano grandi ali che planano in un connubio di arti le quali, in un modo o nell’altro, catturano l’interesse anche dei meno votati alla lettura tradizionale.
“È già finita la musica prof? Riascoltiamola per favore!” Domandano questo piccoli e adolescenti. E lo fanno davvero. Perché se gli alunni vivono in piena empatia l’intreccio narrativo, se con i personaggi percorrono un sentiero di crescita traendone spunti di miglioramento poiché conosciuti teatralmente per mezzo dell’ascolto delle loro vocalità, se azionano le note intelligenze multiple in momenti simultanei, se chiedono al docente di non perdere per nulla al mondo l’ora che è stata destinata alla narrativa, beh… qualcosa di nuovo nell’aria c’è sul serio e il libro, il buon vecchio libro cartaceo, diventa più dinamico e giovanile, senza snaturare troppo la sua essenza.
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