Situazione piuttosto controversa quella che è in corso a Lodi in Lombardia. Da diverse settimane infatti, a causa di una delibera, i bambini stranieri non possono usufruire di alcune agevolazioni scolastiche che però vengono garantite ai bambini figli di italiani.
I bambini coinvolti sono tra i duecento e i trecento e non si intravede nessuna soluzione. Il tutto ha avuto inizio nell’estate del 2017: la neoeletta sindaca Sara Casanova, della Lega, ha firmato una delibera che andava a modificare i requisiti per ottenere delle tariffe agevolate per quanto riguarda la mensa scolastica e l’autobus.
Per poter godere di tali benefici era necessario presentare l’ISEE per attestare la propria situazione economica e quindi veniva dimostrata la necessità di agevolazioni. Con la modifica però il criterio cambia: per l’anno scolastico 18/19 i genitori stranieri nati al di fuori dell’Unione Europea dovevano presentare un ulteriore documento, ovvero un attestato che confermasse la loro nullatenenza nel paese di origine. È bene precisare che nella maggior parte dei casi i loro figli sono nati su suolo italiano.
Ovviamente in molti si sono attivati per ottenere questo documento, salvo poi scoprire che sia difficile o impossibile da ottenere. Come se non bastasse il Comune sta utilizzando criteri rigidi nella valutazione dei documenti presentati dalle famiglie straniere. Hajat, uno dei genitori coinvolti, ha raccontato di essersi recato personalmente e a sue spese in Marocco per ottenere la documentazione che però è stata respinta dal Comune per motivi poco chiari.
Su 132 domande presentate al Comune, solo 3 sono state ritenute corrette, 129 quindi sono state rifiutate. Sono circa 318 le famiglie coinvolte. Non potendo presentare la documentazione, la famiglia straniera viene valutata come se avesse un reddito alto, e quindi non può usufruire delle agevolazioni, andando di conseguenza a pagare 5 euro a pasto e 210 euro a trimestre per lo scuolabus. Tutti questi servizi invece sono garantiti ai bambini figli di italiani che rientrano nei criteri.
In alcune mense scolastiche sono stati incaricati anche alcuni guardiani che controllassero che solo i bambini idonei andassero a mangiare in mensa: gli esclusi, tutti stranieri, dovevano restare altrove.