Uno studio pubblicato sulla rivista “Smoking Area” ha rivelato dati preoccupanti circa i bambini con i genitori che fumano in casa perché soffrirebbero maggiormente di problemi legati alle vie respiratorie, registrando il numero più alto di ricoveri ospedalieri.
Secondo quanto emerso dallo studio spagnolo, che è stato condotto dalla Società Spagnola di Pneumologia e Chirurgia Toracica (SEPAR), i figli dei fumatori ricevono una dose annuale di nicotina pari a quella contenuta in 60-150 sigarette. I bambini sono più vulnerabili alla nicotina proprio per la loro corporatura e per il loro peso inferiori rispetto a quelli di un adulto.
Fattore importante è anche quello che passando molto tempo a casa, circa il 60% e l’80% della giornata, viene favorito l’insorgere di infezioni al tratto respiratorio e di problemi otorinolaringoiatrici e legati all’asma. Altro dato importante che è emerso, è quello che una donna incinta su cinque fuma durante la gravidanza.
Parliamo ora di numeri: su un campione di 150 bambini: il 43,3% di essi è risultato essere esposto al fumo passivo di genitori o di aiutanti domestici; inoltre il 19% delle mamme che aveva dichiarato di fumare, lo faceva anche durante la gravidanza.
Lo studio ha anche rivelato che i bambini analizzati vengono visitati dal pediatra più spesso di chi non lo è, a causa dei loro problemi respiratori. A questo proposito sono aumentati significativamente gli episodi di bronchiti.
I medici che hanno condotto questo studio ritengono che l’unica soluzione possibile per cercare di arginare questo problema sia quello di educare e sensibilizzare i genitori alle gravi conseguenze che porta il fumo passivo sui loro figli.