Arriva una dura accusa da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Arriva proprio durante la solita conferenza stampa che si sta tenendo quotidianamente a Ginevra. Qui, gli esperti del settore si stanno riunendo per fare il punto sulla situazione della diffusione del coronavirus.
Secondo Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore generale dell’Oms, alcuni Paesi non hanno preso abbastanza sul serio il contagio da coronavirus. A riguardo, ha evidenziato:”Siamo preoccupati per il fatto che una lunga lista di Paesi non abbiano preso abbastanza sul serio il coronavirus”. E ancora: “Siamo preoccupati che, in alcuni Paesi, il livello di impegno politico e le azioni che dimostrano tale impegno non corrispondano al livello della minaccia che tutti affrontiamo“.
Il direttore generale ha ribadito che, probabilmente, “una lunga lista di Paesi” non hanno preso sul serio l’emergenza oppure hanno “deciso di non poter fare nulla“. In effetti, i dati mostrano che 115 Paesi non hanno ancora segnalato casi di contagio e 21 ne hanno messo in evidenza solo uno.
L’Oms ha, dunque, sottolineato che si tratta di una malattia seria. Sebbene sia mortale solo in una percentuale di casi ridotta, può comunque essere fatale. Per questo, è bene che tutti gli Stati agiscano rapidamente e in modo deciso. Inoltre, Tedros Adhanom Ghebreyesus ha concluso: “Anche se continuiamo a vedere la maggior parte dei casi in una manciata di paesi, siamo particolarmente preoccupati per il numero crescente di paesi che segnalano casi“.
Qualche giorno fa, Maria Van Kerkhove, la responsabile per le emergenze dell’Oms, si è posta sulla stessa posizione. Ha infatti incoraggiato tutti i paesi a iniziare a fare i test sulle persone che presentano presunti sintomi. Solo così, si può scoprire la percentuale della popolazione eventualmente infettata. Poi, si è anche congratulata con i ricercatori, a lavoro instancabilmente per comprendere il coronavirus.