Antonio Borgia, l’uomo di 51 anni che a Partinico (Pa) ha ucciso la sua amante incinta Ana Maria Di Piazza, ha raccontato la dinamica dei fatti
Come leggiamo su Fanpage.it: “Sono andato a prenderla dicendo a mia moglie che andavo a giocare a carte con gli amici e sono andato a Terrasini. Abbiamo fatto una sosta e ho avuto un rapporto orale. Ci saremmo dovuti incontrare l’indomani mattina per darle i soldi che mi aveva chiesto non sarebbero stati 3mila euro, ma avevo un cliente che doveva pagarmi e qualcosa le avrei potuto dare. Mentre aspettavamo il cliente mi ha fatto un rapporto orale. Il cliente non arrivava e allora abbiamo avuto una discussione. Non so cosa mi è scattato ho preso il coltello che avevo in macchina e l’ho colpita alla pancia. Lei è scappata e ha cominciato a chiedere aiuto io sono sceso dietro di lei ero senza pantaloni. L’ho seguita, non credo di averla colpita davanti al cancello dove lei è scappata. Le ho detto che l’avrei portata all’ospedale, che le avrei dato una mano e lei è risalita in macchina. Sanguinava, io l’ho fatta entrare da dietro e si è distesa. All’altezza del ponte dell’autostrada, mi ha aggredito da dietro, a quel punto mi sono fermato, sono sceso, sono entrato dietro e ho cominciato a picchiarla.”
E continua: Ho usato un altro coltello, quello di prima lo avevo buttato dopo aver dato il primo colpo. Con il secondo coltello, l’ho colpita ripetutamente, ovunque, da tutte le parti, ovunque si girava, poi mi sono rimesso in macchiane e sono ripartito. A quel punto Ana soffriva, non parlava, era molto sofferente. Ho trovato un bastone per strada poi l’ho colpita in testa per finirla perché era agonizzante. Anzi, ho omesso di dire che lei era scesa dalla macchina, ha cominciato a chiedere aiuto, è passata una macchina. Lei è caduta a terra al centro della statale io l’ho presa e l’ho riportata sul furgone, l’ho rimessa dentro e anziché proseguire per la strada di campagna ho proseguito verso Partinico mi sono fermato dopo un po’ e a quel punto ho preso il bastone e l’ho colpita in testa. Poi ho ripreso il coltello e l’ho colpita al collo.”
Conclude dicendo: “All’interno del furgone l’ho avvolta dentro una coperta e l’ho trascinata nel terreno poi l’ho ricoperta con del fogliame. Poi sono andato a lavoro ho cercato di non destare sospetti. Ho rovinato la mia famiglia.”
Lo scorso giovedì si sono tenuti i funerali della ragazza, che lascia un bambino di 11 anni. A Partinico è stato lutto cittadino.