Intervistata da “Repubblica”, l’attrice Anna Foglietta parla del Coronavirus. Lo fa con cognizione di causa, perché la sua bambina è stata contagiata.
“Sono reduce da una quarantena in famiglia perché la mia secondogenita, sette anni, si è ammalata di Covid. Per fortuna non aveva sintomi e non ci sono state ricadute su di noi, però il periodo è terribile. Sento tutto il peso e la stanchezza di quel che stiamo vivendo. Alla clausura di marzo avevo reagito bene, ora con tutti questi mesi sulle spalle molto meno. La nuova ondata il Covid te lo porta in casa, mi destabilizza vedere i bambini con la mascherina, la paranoia costante di lavarsi le mani, non poter socializzare, uscire, progettare, sta diventando insopportabile. E anche se cerchi di relativizzare – l’ottanta per cento del mondo vive in condizioni molto più gravi delle nostre – è comunque dura: siamo in cinque, i bimbi hanno nove, sette e sei anni, sparecchiano, si vestono, si fanno il letto, ma sono piccoli. Questa situazione è tosta”.
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Quando poi ci sono di mezzo dei bambini bisogna trovare delle risposte alle loro domande:
“Noi siamo numerosi e i nonni sono sani e tamponati, ma la preoccupazione c’è. Il piccolo ha detto ‘ma Babbo Natale potrà venire? Se hanno chiuso la Toscana perché non dovrebbero chiudere la Lapponia?’ Io volevo già fare l’albero, mio marito mi ha detto ‘fermati’. Volevo creare l’atmosfera, i bimbi se lo meritano. Hanno già fatto tre tamponi, sanno cos’è un tampone molecolare rapido, un test quantitativo. Se ci pensiamo è assurdo”.