Mia Martini tornò al Festival di Sanremo trent’anni fa con “Almeno tu nell’universo“, un brano che Bruno Lauzi e Maurizio Fabrizio avevano scritto nel 1972, depositato nel 1979 e atteso altri dieci anni prima di vederla cantare da una delle artiste più importanti della musica italiana contemporanea.
Mia Martini, che in questi giorni è tornata in tv grazie alla fiction “Io sono Mia” dove l’artista è interpretata dall’attrice Serena Rossi, era reduce da un brutto periodo e dal ritiro dalle scene a causa delle maldicenze sul suo conto. In una puntata de “La vita siamo noi” dichiarò: “La mia vita era diventata impossibile. Qualsiasi cosa facessi era destinata a non avere alcun riscontro e tutte le porte mi si chiudevano in faccia. C’era gente che aveva paura di me, che per esempio rifiutava di partecipare a manifestazioni nelle quali avrei dovuto esserci anch’io. Mi ricordo che un manager mi scongiurò di non partecipare a un festival, perché con me nessuna casa discografica avrebbe mandato i propri artisti. Eravamo ormai arrivati all’assurdo, per cui decisi di ritirarmi“.
Una delle voci più belle del panorama italiano aveva avuto la vita distrutta a causa delle dicerie di un ambiente infame. Maurizio Fabrizio, uno degli autori di “Almeno tu nell’universo”, in un’intervista a Soundreef spiegò che il brano era stato fermo per tanti anni, alla ricerca di una voce che potesse cantarla, anche dopo vari tentativi di alcuni cantanti, senza mai riuscire a trovare la voce giusta.
“Poi alla fine è tornata all’artista per cui era stata scritta per cui era nata” ovvero Mia Martini che pure l’aveva scartata anni prima. Proprio la Martini era stata la prima scelta “per il suo modo di interpretare che era unico. Io e anche Bruno Lauzi, che aveva scritto questo testo meraviglioso, pensavamo che fosse l’interprete ideale e poi anche perché all’epoca noi lavoravamo spesso insieme. Sai… allora si lavorava in modo molto diverso. Ci si ritrovava tutti i giorni negli uffici delle edizioni musicali che frequentavamo. E ci si trovava tutti. Anche Mia. Era un divertimento, un gioco stare lì e provare le cose. E quindi era naturale che pensassimo comunque a lei per prima. Era nata sicuramente pensando a lei“.
La stessa cantante raccontò a Bruno Marino in un’intervista apparsa sul numero 31 di BLU: “Almeno tu nell’universo, un pezzo che è arrivato dopo un buco nero che c’è stato nella mia vita, nella mia carriera. Chi lo risentirà tra vent’anni avrà qualche brivido in più, perché si ricorderà di una emozione intensa che abbiamo vissuto insieme“. Non si sbagliava, perché quella canzone è diventata un vero e proprio riferimento della musica italiana. Mia Martini spiegò così il brano a Piero Negri che la intervistò per Famiglia cristiana nel gennaio 1989: “E’ una canzone che risale a sette anni fa. Maurizio Fabrizio l’aveva scritto pensando a me, ma io all’epoca non avevo nessuna voglia di cantare. Così Maurizio l’ha tenuta in un cassetto. Quando Giovanni Sanjust me l’ha detto, mi sono innamorata della canzone prima ancora di averla ascoltata: mi aveva atteso per sette anni! Quando poi l’ho ascoltata, è stato un vero colpo di fulmine“.
La canzone parla delle incoerenze delle persone soprattutto nelle anafore dei suoi versi (“Sai la gente è strana”, “Sai la gente è matta” “Sai la gente è sola”) alternandosi all’altra anafora “Tu, tu che sei diverso Almeno tu nell’universo” che conduce invece al tema dell’amore nei confronti di un uomo: “Un punto sei, che non ruota mai intorno a me, un sole che splende per me soltanto, come un diamante in mezzo al cuore”.
Ecco il testo completo di Almeno Tu Nell’Universo, questo gioiello del nostro panorama musicale:
Sai, la gente è strana
Prima si odia e poi si ama
Cambia idea improvvisamente
Prima la verità poi mentirà lui
Senza serietà
Come fosse niente
Sai, la gente è matta
Forse è troppo insoddisfatta
Segue il mondo ciecamente
Quando la moda cambia
Lei pure cambia
Continuamente, scioccamente
Tu, tu che sei diverso
Almeno tu nell’universo
Un punto sei, che non ruota mai intorno a me
Un sole che splende per me soltanto
Come un diamante in mezzo al cuore
Tu, tu che sei diverso
Almeno tu nell’universo!
Non cambierai
Dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero di più, di più, di più
Sai, la gente è sola
Come può lei si consola
Per non far sì che la mia mente
Si perda in congetture, in paure
Inutilmente e poi per niente
Tu, tu che sei diverso
Almeno tu nell’universo
Un punto sei, che non ruota mai intorno a me
Un sole che splende per me soltanto
Come un diamante in mezzo al cuore
Tu, tu che sei diverso
Almeno tu nell’universo
Non cambierai, dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero di più, di più, di più
Non cambierai
Dimmi che per sempre sarai sincero
E che mi amerai davvero, davvero di più