Dati preoccupanti quelli messi in evidenza da una relazione dell’Asl riguardo i casi di tubercolosi nelle scuole romane. Un docente, un alunno delle scuole medie ed un ragazzo delle superiori infatti hanno contratto la tubercolosi.
Nella relazione relativa alla scuola media si legge: “Fino ad oggi sono stati sottoposti a specifici accertamenti (test di Mantoux) circa il 70%degli alunni del plesso. Secondo le risultanze dei controlli effettuati, al momento la frequenza media di positività è intorno al 17% su circa 400 alunni sottoposti a screening, specificando che la positività è soltanto una reazione cutanea che evidenzia il contatto con l’agente patogeno ma non è indice di malattia. Allo stato, oltre al caso iniziale, risulta un solo alunno con conferma diagnostica di malattia”.
Riguardo all’istituto tecnico superiore invece la Asl ha spiegato: “La notifica del primo caso, avvenuta il 3 Aprile, si è proceduto a convocare una riunione con gli alunni, i genitori della classe e i docenti per l’avvio dello screening che è in corso. Al momento non ci sono conferme diagnostiche di altri casi”.
Il consigliere municipale Giovanni Picone e Fabrizio Santori hanno dunque spiegato: “La Asl non era presente e non ha quindi fatto chiarezza su come sono stati gestiti i controlli a seguito della conclamazione della malattia. Sappiamo che la tubercolosi ha un periodo di incubazione di 3 mesi e dal 9 febbraio, quando si è verificato il primo caso della docente nella scuola media, ad oggi, sono passati più di 2 mesi. Da un documento della Asl risulta inoltre che è stato controllato soltanto il 70% degli alunni. Come mai la Asl è così indietro? Questo dello screening e della prevenzione della malattia è un tema di competenza regionale, chiediamo nuovamente al presidente Zingaretti di fare un quadro della situazione della tubercolosi a Roma e di controllare che le Asl lavorino sulla gestione dei casi e sulla prevenzione”.