Per il mondo dell’imprenditoria cala il lutto. È morta prematuramente, all’età di soli 37 anni, Leila Janah. La ragazza è deceduta lo scorso 24 gennaio, nella sua casa di New York, ma la notizia è stata diffusa solo nelle scorse ore. L’imprenditrice stava da tempo combattendo contro un tumore ai tessuti molli, il sarcoma epitelioide. Lei stessa aveva condiviso la malattia con i suoi follower, attraverso i social network.
Leila Janah era conosciuta da tutti come “l’imprenditrice dei poveri“. Nata nel 1982 a Lewinston, vicino alle cascate del Niagara, in realtà era di origine indiana da parte di entrambi i genitori. Pochi anni dopo, la famiglia si era trasferita in un sobborgo di Los Angeles. Quando ancora frequentava le scuole medie, la ragazza aveva iniziato a voler dare una mano ai meno abbienti, dato che la sua stessa famiglia viveva in condizioni di povertà. Poi, durante gli anni dell’Università, aveva trascorso diverse estati in Ghana, come volontaria in un programma di insegnamento dell’inglese ai bambini non vedenti. Successivamente, nel 2008, aveva fondato la Samasource in Kenya, al fine di offrire un lavoro a coloro che vivono in condizioni disagiate.
Aveva così realizzato il suo sogno. L’azienda che lavora nel campo digitale, fornendo consulenze, progetti e strumenti utilizzati in vari ambiti, ancora oggi dà lavoro a quasi 3000 persone tra il Kenya, l’Uganda e l’India. Un altro successo per Leila Janah era arrivato nel 2015, con la fondazione di LXMI, una linea di cosmetici di lusso. In questo caso, la ragazza aveva impiegato come lavoratrici centinaia di donne residenti nella valle del Nilo, specialmente in Uganda. In totale, nelle sue aziende lavorano circa 11mila persone.
Qualche anno fa, la malattia. Eppure, nonostante ciò non si è mai fermata, ma anzi ha sempre condiviso la sua positività, fino al 24 gennaio. Il marito Tassilo Festetics e la sua azienda Samasource l’hanno voluta ricordare ancora una volta: “Ci mancherà la sua risata contagiosa, la sua tenacia e la sua capacità di essere una fonte di ispirazione per tutti. Era una forza per il bene nel mondo“.