Molte sono le notizie che si leggono ogni giorno su internet, ma una in particolare sta facendo parecchio discutere nelle ultime ore. Si fa riferimento ovviamente all’abolizione del numero chiuso per la facoltà di medicina.
La decisione sembra essere piuttosto controversa, infatti la proposta non è stata accolta all’unanimità. Insorgono infatti alcune problematiche che, inevitabilmente, finiscono per scontrarsi.
La facoltà di medicina aperta darebbe un segnale forte alla società: lo studio è per tutti, nessuno escluso. Questo ovviamente si traduce in un maggior numero di iscritti e, presumibilmente, in un maggior numero di medici. Fino a qui quindi sembrerebbe tutto ok, ma poi è inevitabile un confronto con la realtà.
Quest’anno ci sono stati ben 67mila candidati di cui solo 10mila si sono aggiudicati un posto alla tanto ambita facoltà. Ragionando in termini di “What if”, vediamo cosa sarebbe successo se fossero entrati 67mila candidati.
Ovviamente si sarebbe creato un disservizio all’interno delle facoltà: aule affollate, impossibilità a seguire a dovere le lezioni, caos generale causato dal maggior numero di iscritti, maggior utilizzo di fondi e così via. Inoltre, per i docenti, la lezione risulterebbe particolarmente difficoltosa. Poi, dicendoci la verità, molti sono gli studenti che si “parcheggiano” all’università, magari dando solo 2 esami l’anno: perché allora una persona svogliata dovrebbe contribuire al disservizio universitario? Non è meglio se medicina rimanesse così com’è?
A tal proposito c’è comunque un’enorme confusione, tant’è che il ministro Bussetti ha affermato: “Voglio essere sincero, a me non risulta questa cosa. Farò le dovute verifiche”. Quindi questa sembra essere stata una “bomba mediatica” se così è possibile definirla. Fatto sta che è nelle intenzioni del governo di rivedere la possibilità di accedere alla facoltà di medicina.
Immancabile il commento di Matteo Salvini, da sempre contro il numero chiuso: “C’è bisogno di ingegneri e medici”