Una docente della scuola londinese Whitefield Primary Academy di Luton è stata licenziata perché ha abbracciato un alunno in stato di agitazione.
L’Avvenire riporta che la docente si è rivolta a un giudice, spiegando di aver abbracciato il bambino di 4 anni per consolarlo dopo un rimprovero. L’alunno infatti era in stato di agitazione e il gesto dell’insegnante è stato fatto per calmarlo. Dopo un anno di udienze le è stata riconosciuta la ragione e all’istituto scolastico è stato chiesto di risarcirla con 7.257 sterline.
Durante il processo, la donna ha spiegato di aver abbracciato il bambino non per frivolezza, ma per calmarlo dopo un rimprovero, temendo che potesse farsi del male. Ha però smentito con forza l’accusa di avergli dato un bacio sulla guancia, contraddicendo alcuni testimoni scioccati dall’idea che un’insegnante di scuola materna possa prendersi tanta libertà. Il problema, secondo alcuni, è stato interpretato come un’eccessiva generosità che potrebbe configurarsi come abuso. È emerso che l’insegnante era stata “sotto osservazione” dai colleghi, considerata una donna “estremamente sensibile” abituata a fare gesti affettuosi. Molti l’avevano notata perché si metteva in ginocchio per aiutare i bambini a indossare i cappotti prima di uscire, non senza prima dargli un “bacio” sulla fronte o sulla guancia. Tuttavia, non ci sono prove concrete delle accuse riguardanti i baci.
Il licenziamento è stato deliberato da un consiglio d’istituto convocato online e comunicato tramite una lettera. “I dipendenti”, si argomentava nella missiva, “non devono abusare della loro posizione di fiducia né assumere comportamenti che possano sembrare tali”. Sara Salamat, responsabile della protezione degli alunni in un istituto comprensivo nel Kent, conosce bene le regole non scritte vigenti nelle scuole britanniche: “I bambini”, afferma, “non devono essere toccati, né con un bacio né con una leggera pacca”. Spiega che il tema degli abusi sui minori ha reso il contatto fisico una nuova frontiera del politically correct, e lei ritiene che sia sbagliato. “I bambini hanno spesso un disperato bisogno di abbracci e affetto da parte di qualcuno. Il rischio di una denuncia è sempre dietro l’angolo”.