Cambiamenti importanti in vista per le indicazioni ministeriali dell’infanzia e della primaria. I docenti dovranno iniziare a prendere familiarità con alcuni temi che il ministero dell’Istruzione ha voluto introdurre nel programma proprio per abituare sin da piccoli i bambini.
Innanzitutto verrà data maggiore importanza per quel che riguarda le lingue (da intendere sia quella madre che le lingue straniere) ma si approfondirà anche la conoscenza del digitale, si educherà alla sostenibilità e verrà approfondita anche la Costituzione. In programma ci sarà anche l’educazione alla statistica e al coding.
Tutto ciò fa parte del progetto “svecchiamento”, ovvero un progetto portato avanti dal comitato scientifico per le indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione (la cui coordinazione è affidata al professore Italio Fiorin e voluta dal Ministro Valeria Fedeli). Lo scopo di tutto questo è di fare in modo che i docenti rivedano il loro modo di fare scuola.
Per quanto riguarda il tema della cittadinanza, questo verrà introdotto già nella scuola dell’infanzia dove i piccoli impareranno a conoscere questo importante concetto. Anche i professori delle discipline artistiche daranno il loro contributo, educando gli alunni alla salvaguardia e alla conservazione del patrimonio artistico e ambientale.
Anche per i docenti di storia si prospetta qualche cambiamento, infatti è richiesta maggiore attenzione riguardo alle vicende accadute nell’arco del Novecento, comprese anche quelle più difficili per quanto riguarda la nostra storia. Verrà attribuita particolare attenzione per quel che riguarda le lotte di liberazione.
In ambito di materie scientifiche, verrà introdotta la statistica. Questa disciplina servirà a spiegare alcuni fenomeni e tendenze e, allo stesso tempo, si propone di aumentare l’interesse degli alunni per la matematica.
Il ministero ha anche voluto introdurre nel programma il cosiddetto pensiero computazionale, che però non è da intendersi ad un tipo di istruzione eseguita con PC e smartphone. Si tratta infatti di educare i bambini al pensiero logico, essenziale per imparare in futuro la programmazione al computer.
Infine, per quanto riguarda lo studio delle lingue, si richiede una preparazione idonea, in quanto ormai le classi sono multilingue. Dunque gli insegnanti devono essere in grado di insegare agli alunni la lingua italiana come L2, ovvero come fosse una seconda lingua per gli stranieri.
“svecchiamento” quanto è brutto il termine qui utilizzato. Nella scuola dell’Infanzia non c’è niente da svecchiare ,sono 20anni che il tema cittadinanza la trattiamo quotidianamente nel campo di esperienza” il sè e l’altro “
L’unica cosa da “svecchiare” è il governo con tutti i suoi ministri perché nessuno di loro ha una vaga idea di cosa vuol dire fare scuola, stare con i bambini ed educarli al bene comune: loro ( i nostri ministri ( con a capo la Fedeli “ministra” o minestra?) non hanno idea di cosa sia il bene comune!
E’ una vergogna, mi sapete dire quando gli alunni impareranno a leggere e a scrivere correttamente e a far bene i conti ? Sono d’accordisso per l’educazione civica , che per quanto mi riguarda la insegno da sempre , perdendoci ore e ore di conversazioni, rispetto per l’ambiente e blablabla…… Ms possibile che il docente debba essere tuttologo , senza che gli venga riconosciuto nulla ne’ incentivato nulla. Faldoni pieni di corsi di aggiornamento che si mi hanno arricchita culturalmente ma impoverita finanziariamente. Perché gli aggiornamenti sono a carico dei docenti, le spese dei testi e il pericolo del viaggio per raggiungere le sedi di formazione. Tutti dovrebbero vergognarsi e prima di parlare, consapevolmente, dovrebbero ascoltare e capire cosa vuol dire oggi la parola DOCENTE / MAESTRA/O…