Inutile starlo a ripetere: la scuola italiana porta con se alcune lacune, la cosa interessante però è che si sta cercando di colmarle con nuove tecniche adottate nel corso delle lezioni. Come combattere l’annoso problema dei bambini distratti in classe o che addirittura tendono ad addormentarsi durante le lunghe ore di lezione? Una possibile risposta può essere trovata nella “Flipped Classroom” ovvero la “Classe Capovolta”.
Daniela Di Donato che ha già adottato questa innovativa tecnica di lezione in aula ha spiegato sinteticamente come funziona la Flipped Classroom: “Gli studenti scelgono i temi da approfondire, mentre l’insegnante coordina. A casa poi, si ascolta la lezione in podcast “. La Classe Capovolta è un metodo nato in Colorado e che ha raggiunto l’Italia già da qualche anno ottenendo ottimi risultati.
Sulla questione si è già espresso il docente e presidente della Flipnet Maurizio Maglioni (sostenitore del metodo da lui stesso utilizzato durante le lezioni), spiegando come nella sua classe non avvenivano più le canoniche spiegazioni in classe o compiti da fare a casa. Le lezioni si svolgono con l’ausilio di PC, tablet e smartphone utilizzati per risolvere problemi e mettere in pratica ciò che si è imparato. A casa invece si ascoltano le videolezioni preparate con cura dai docenti.
Il docente quindi impersona un nuovo ruolo, diventando una figura chiave che insegna ai ragazzi a rielaborare, coordinare e seguire da vicino coloro che sono in difficoltà e che hanno bisogno di aiuto. I risultati di questo nuovo metodo sono tangibili, tant’è che gli studenti delle Flipped Classrorom, ormai universitari, hanno ammesso di riuscire meglio nei lavori che prevedono la cooperazione e che riescono ad organizzare il da farsi nel migliore dei modi. Non solo, questo metodo ha sviluppato anche le capacità comunicative poiché durante le lezioni vi è un confronti attivo tra gli studenti, il che è molto diverso che sentire passivamente qualcuno che spiega la lezione del giorno.