Lo sciopero è un’arma importantissima che ha lo scopo di tutelare gli interessi dei lavoratori. Hanno deciso di sfruttare appieno questa risorsa i docenti universitari che hanno stabilito di voler condurre una protesta alla quale sembrano aderire per ora 6.800 insegnanti universitari e ricercatori.
Lo scopo è quello di indire un blocco degli appelli per un periodo compreso tra il 1 Giugno ed il 31 Luglio. I docenti richiedono lo sblocco degli scatti stipendiali e progressioni di carriera, tra le richieste figura anche la necessità di nuove assunzioni , la copertura delle borse di studio e l’ampliamento della soglia di reddito per accedere alle borse di studio. Questi provvedimenti sono stati definiti come “prioritari”.
Ma gli studenti non ci stanno e fanno richiesta ai professori di fermarsi:” : “Questo sciopero rischia di avere un impatto molto grave sugli studenti, soprattutto perché potrebbe compromettere il raggiungimento dei crediti necessari per accedere al bando delle borse di studio ed ai benefici di welfare studentesco”, dice Andrea Torti Coordinatore Nazionale di Link Coordinamento Universitario. Gli studenti appoggiano le richieste dei docenti, riconoscendo anche il diritto alla sciopero, ma temono per le modalità scelte che rischiano seriamente di compromettere la propria carriera universitaria.
La lettera che annuncia la mobilitazione dei professori e che spiega le motivazioni di tale scelta è stata consegnata al ministro Fedeli pochi giorni fa. La soluzione trovata nell’ultima legge di bilancio per lo sblocco degli scatti di stipendio del passato non ha soddisfatto i professori. Gli insegnanti che decideranno di aderire allo sciopero faranno saltare il primo appello della sessione estiva. I docenti comunque garantiranno almeno un appello e si renderanno disponibili ad effettuare esami straordinari per i laureandi, per gli studenti in Erasmus, studentesse in gravidanza o con problemi di salute.