Campo di ricerca della neuroscienza cognitiva è anche quello dell’apprendimento scolastico, della relazione tra alunni e insegnanti e dei metodi didattici di quest’ultimi. Come favorire l’educazione e l’istruzione dei propri studenti?
Qualche risposta, e qualche metodo, ce lo fornisce la neurodidattica, o neuroeducazione.
Per esempio, uno dei piccoli trucchi per mantenere attiva l’attenzione dei discenti, specialmente nella scuola primaria, è la “pausa attiva”, ovvero una pausa durante la didattica che sia però inerente, come attività, a quello che stavamo facendo. Per esempio: se stiamo spiegando in classe geometria, le figure piane, una pausa attiva potrebbe essere rappresentata da un’attività di piegatura della carta o di origami.
Così possiamo concedere una momento di riposo agli studenti e alleggerire il lavoro, ma al tempo stesso mantenere una continuità didattica e di apprendimento.
La pausa attiva fa parte di quegli strumenti dell’apprendimento intervallato (spaced learning), metodo studiato dalle neuroscienze cognitive per quanto riguarda apprendimento e processi di memorizzazione.
Il sistema si basa sull’assunto scientifico che il nostro cervello non può lavorare continuativamente, ma ha bisogno di mettersi in pausa a intervalli più o meno regolari, soprattutto nel momento in cui lo riempiamo di informazioni, perché l’ippocampo va in sovraccarico, esattamente come un computer vecchio quando apriamo troppi programmi e funzionalità tutte insieme.
La pausa attiva si dimostra così un ottimo strumento per mantenere alta la concentrazione degli studenti e al tempo stesso facilitare il lavoro degli insegnanti.
Cosa si potrebbe proporre durante le lezioni di lingua straniera?
Grazie
L’ospedale Sant’Anna di Como (foto Antonio Nassa) Giovedì 22 febbraio, nell’auditorium dell’ospedale Sant’Anna, è in programma un convegno dal titolo “Disturbi di apprendimento e disagio giovanile nelle scuole secondarie: cooperare per l’integrazione e l’autonomia”.
La pausa attiva e ‘ anche importante nella scelta di attività interdisciplinari, che oltre a consolidare alcuni concetti, collegano questi ad altri e unificano il sapere.È quello che succede costantemente nella scuola primaria.