L’omofobia è una delle grandi sfide del nostro tempo. L’odio verso chi è diverso o ha solo dei gusti sessuali che non sono reputati “normali” spesso porta all’emarginazione, alla paura, alla violenza e nei casi più estremi alla morte. Si inizia con delle banali prese in giro, dei commenti velenosi, per poi appoggiarsi al branco per farsi forza e iniziare le violenze fisiche. L’omosessualità non è una malattia contagiosa e non si capisce il motivo di questa intolleranza, se non quello di essere ignoranti e di volersi sentire forti in gruppo contro una persona più debole che non riesce a difendersi.
Questa storia ha come protagonisti due persone, il piccolo William Gierke, di 9 anni e il suo insegnante, il Professor Winters.
William ama il colore rosa e ha partecipato attivamente all’annuale campagna di prevenzione per il cancro al seno e l’organizzazione l’ha ringraziato donandogli una bellissima maglietta rosa con scritto “Tough guys wear pink!”, che significa “I duri vestono rosa!”, un simpatico omaggio che William ha indossato con orgoglio a scuola.
Però i suoi compagni di classe hanno iniziato a tempestarlo di insulti, chiamandolo “Gay” e “Finocchio” per tutta la durata delle lezioni. Secondo loro chi indossa maglie rosa è per forza omosessuale. Un’idea retrograda che hanno sicuramente appreso dai loro genitori, i grandi colpevoli di questa situazione.
William non si aspettava una reazione del genere, è riuscito a trattenere a stento le lacrime fino a casa, poi ha raccontato tutto alla madre.
“Non riuscivo a credere alle mie orecchie! Assurdo! Avrei chiamato ogni singola famiglia per chiedere spiegazioni sul comportamento dei loro figli. William era rimasto molto scosso dall’accaduto e non voleva più tornare a scuola. Io gli ho spiegato che non doveva darla vinta a questi bulli e che era molto importante mostrarsi meglio di loro. Alla fine William ha capito e il giorno dopo è tornato a scuola.”
William indossava una maglietta verde, ma la situazione non è cambiata. I compagni di classe continuavano a chiamarlo “Gay” e “Finocchio” in modo sempre più insistente. Alla fine delle lezioni William ha chiesto aiuto al suo insegnante, il Professor Waters.
“Il problema era serio e non doveva essere assolutamente sottovalutato. L’omofobia è in grado di distruggere una persona nel profondo. Era mio dovere come insegnante, padre e uomo intervenire.”
Il Professor Waters ha svolto la sua lezione il giorno dopo indossando una camicia rosa, e parlando dell’omofobia e di tutto il male che può causare. Ha stigmatizzato il bullismo e ha spiegato che ogni persona ha il diritto di vivere la sua sessualità come desidera, finché non danneggia gli altri.
“I compagni di William hanno capito di avere sbagliato e hanno chiesto scusa al bambino personalmente. È stato un momento molto bello e mi ha fatto capire di avere fatto la scelta giusta. Da quel giorno indosso solo camicie rosa durante le mie lezioni.”
Che altro aggiungere? Grazie mille professor Waters, sei davvero un modello di comportamento per tutti noi.