Louisa May Alcott scrisse il libro “Piccole Donne” nel 1868. Più di un secolo e mezzo ci separa dal giorno in cui fu pubblicato questo splendido romanzo, ma, nonostante il mondo sia totalmente cambiato, le parole dell’autrice possono ancora essere considerate attuali.
“Piacevole ed intimo il quadretto delle quattro sorelle intente a sferruzzare nella stanza dai mobili vecchi e comodi; fuori scendeva il crepuscolo e nevicava, dentro, nel grande camino, crepitavano allegre le fiamme.
Margaret, la maggiore aveva sedici anni. Tutta occhi e capelli, pallida ma abbastanza rotonda, aveva una bocca dolce e delle belle mani bianche di cui andava orgogliosa. Jo, quindicenne, alta, magra dall’aspetto di puledro selvaggio, non sapeva che fare delle sue lunghissime estremità. Aveva una bocca decisa, naso buffo ed occhi grigi intenti, ora fieri, ora allegri o pensosi. I lunghi capelli erano la sua unica bellezza, ma stavano raccolti in una reticella di seta per evitare noie alla sua proprietaria. Spalle leggermente curve, mani e piedi grandi, abiti un po’ cascanti e l’aspetto ingrato di una ragazza che si trasforma, riluttante, in donna: ecco Jo.
Beth era una rosea bambina di tredici anni con capelli fini e lisci, occhi vivi, modi riservati e voce mite; la sua espressione serena si turbava raramente: il babbo la chiamava «Piccola Tranquillità », ed il nomignolo le stava bene, perché la piccola sembrava vivere in un mondo sereno dal quale usciva solo per incontrarsi con le persone che amava e stimava. Amy, la più giovane, era un personaggio importantissimo, almeno nella sua opinione personale. Una bimba di fattezze regolari, bianca e bionda con occhioni azzurri ed una personcina snella della quale si preoccupava molto, e dal contegno di piccola dama.
Questo l’aspetto fisico; vedremo in seguito i caratteri delle quattro sorelle.
L’orologio suonò le sei. Beth, dopo aver pulita la pietra del focolare, vi posò un paio di pantofole. La vista di quelle vecchie babbucce rallegrò le ragazze: la mamma sarebbe arrivata tra poco! Meg smise di predicare, Amy lasciò spontaneamente la poltrona, Jo dimenticò la sua stanchezza, prese le pantofole e le avvicinò al fuoco, perché si scaldassero.
Sono molto sciupate, Mamma ne dovrebbe comperare un altro paio.”
“Piccole donne” è tra i libri più letti di sempre e la sua lettura è consigliata anche alle nuove generazioni, che potrebbero trarre molti benefici dall’analisi di una realtà così diversa da quella attuale, ma pur sempre moderna. Il libro racconta delle quattro sorelle March: Jo, Meg, Beth e Amy. Il padre, il Signor March è partito per la guerra, lasciando le figlie e la moglie tutte sole. Pur vivendo nella povertà assoluta e dovendo affrontare i problemi tipici dell’età, le ragazze crescono facendosi forza l’un l’altra e coltivando i propri sogni, senza mai lasciarsi intimorire dalle difficoltà.
Il mondo in cui vivono è quello della Guerra di secessione in cui gli uomini sono lontani a combattere mentre le piccole realtà sono popolate da sole donne che sperimentano una sorta di libertà nuova, comparabile a quella vissuta dalle donne statunitensi ed europee nella prima guerra mondiale. Le quattro sorelle lavorano sodo per dar vita ai propri sogni e si impegnano duramente per raggiungere i propri obiettivi: Jo si dedica alla scrittura mentre Beth si impegna per studiare musica. La madre, molto progressista per l’epoca, le sprona a combattere per veder realizzati i propri sogni, nonostante le difficoltà economiche. Ma la guerra finisce e le sorelle March sono costrette a ridimensionare le proprie aspirazioni per fare i conti con un mondo che, almeno nel 1868, è ancora un posto per soli uomini.
Il libro “Piccole Donne” dovrebbe essere consigliato a tutte le ragazzine della nuova generazione per poter far comprendere loro come e in che misura il mondo sia cambiato e per motivarle ad impegnarsi per veder realizzati i propri sogni.
A distanza di un secolo e mezzo, “Piccole Donne” rimane uno dei libri più amati di sempre: facciamolo conoscere alle nuove generazioni affinché possano apprezzare la meravigliosa penna di Louisa May Alcott.
Ho letto il libro a 12 anni, ora ne ho 67… ancora lo conservo insieme agli altri scritti dalla Alcott: Piccole donne crescono e I figli di Jo. Meravigliosi, ancora attuali.