Facciamola finita! Lo chiedono con forza e da tempo, senza saperlo, con la loro irrefrenabile agitazione, i loro incontenibili nervosismi, i sonni ormai impossibili, le disappetenze ostinate e le isteriche bulimie.
Bambini cresciuti con una rabbia e un’arroganza relazionale ingiustificate e insostenibili, un’ansia da prestazione esasperata. Capaci di soccombere per un insuccesso scolastico fino a farci registrare un inquietante aumento di suicidi adolescenziali. O, all’opposto, istericamente aggressivi, con gestualità minacciose e sfidanti, anche solo per festeggiare un successo sportivo strappato con ossessiva tenacia, solitamente priva di regole e di rispetto.
Niente regole, niente limiti e niente imposizioni naturalmente, secondo i canoni della più libertaria delle pedagogie: tutto concordato, vagliato e deciso con loro e a loro subordinato. Tutto finisce così per delinearsi e strutturarsi a stretta, angusta misura di bambino, lontano da ogni matura organizzazione e da ogni prospettiva adulta. Un mondo bambino viziato, carico di individualismo e di rumoroso protagonismo esibito. Un mondo statico, tutto basato sull’oggi, dove all’adulto è concesso solo di fare da spettatore e, naturalmente, da servitore.
Facciamola finita con questa improbabile e fallimentare pedagogia delle coccole, giustificativa a oltranza, preservatrice da ogni sforzo, impegno, lotta o frustrazione. Siamo riusciti a rendere i nostri figli non solo inabili, ma anche insopportabili e decisamente antipatici.
Ai genitori spetta il compito di dare delle regole
Con i genitori annientati in una pseudo-democraticità decisionale che vede i bambini costretti a decidere al posto loro, costretti ad assumersi responsabilità operative che invece sarebbero e dovrebbero rimanere tutte e solo dell’adulto. Falsamente democratici, scarichiamo sui bambini l’obbligo che avremmo come adulti di decidere con appropriatezza e lungimiranza. E lo facciamo non per rispetto del bambino ma per paura di non saper sostenere la sua reazione se contrariato dalla nostra decisione.
Così finisce che decidono i bambini: solo che loro sanno farlo solo con opportunismo e nel presente (perché è così che, per natura, si muove il pensiero infantile); quindi pagheranno nel futuro ciò che oggi non gli è stato possibile prevedere. “Vuoi andare dalla nonna?”, “Lo vuoi questo vestitino?”, “Vuoi andare a letto?” Poveri bambini, sopraffatti dal carico decisionale!
I genitori sono così fragili ed emotivi da ritrovarsi incapaci di porre regole, di predisporre con autorità e solidità paletti tali da consentire al bambino di orientarsi una volta adulto: tutto subito, tutto garantito, tutto gratis, tutto ossessivamente e individualmente semplificato. Facciamola finita di non fare i genitori. Sono ormai molti anni che esercito la professione di pediatra e non avevo mai visto una generazione di bambini così in crisi.
Genitori sempre più isterici
Se l’aver mollato sull’educazione avesse almeno prodotto genitori più liberi, più riposati, più tranquilli, non più stressati da quest’impegno quotidiano e costante! Certo sarebbe stato comunque un problema, perché di fatto rinunciare a educare produce bambini a rischio, ma almeno i genitori avrebbero potuto “starsene in pace” a dedicarsi alle loro cose. Niente di tutto questo. Spesso oggi, oltre ad avere bambini stressati e disorientati, abbiamo anche genitori sempre più isterici, stremati, pentiti di essersi riprodotti. Insoddisfatti e tormentati nella loro quotidianità, e con un unico obiettivo ormai: quello di far passare il tempo più velocemente possibile e arrivare quanto prima al punto in cui il bambino avrà superato la sua “bambinità” e si ritroverà finalmente adulto, accoppiato e con un buon lavoro (ma, naturalmente, senza andarsene di casa! perché mai dovrebbe farlo? dove potrebbe star meglio?).
E già si vedono questi figli, così decisionali e autodeterminati, che benché cresciuti finiscono per non uscire mai di casa, facendo coppia troppo tardi, finendo gli studi sempre oltre i limiti canonici, prolungando il tempo della dipendenza a suon di inutili e costosi master di specializzazione. Non si sentono mai pronti per abbandonare lo status di figlio, e continuano a ricorrere ai genitori oltre i limiti storicamente concessi.
Un po’ come effetto, un po’ come causa, anche i genitori assumono un atteggiamento dissociato: se quando i figli erano piccoli non speravano altro che in una loro crescita veloce (evitando di gestire le difficili e complesse relazioni di quelle età), una volta cresciuti, invece, fanno di tutto per mantenerli legati alla casa, ancorandosi alle rassicuranti, facili, superficiali relazioni quali sono quelle che si riescono a instaurare con “i nostri ragazzi” di oggi, adulti non cresciuti, adulti eternamente e tenacemente bambini, tutti papà e (soprattutto) mamma!
fonte: “Facciamola finita!” di Paolo Sarti
Nessuna pedagogia attuale propone un sistema educativo che deresponsabilizza i genitori dal loro ruolo, anzi. È più una interpretazione libera che gli stessi genitori operano. Tant’è che quando qualcuno di questi genitori sopraffatti si rivolge a un pedagogista o a uno psicologo dell’infanzia si sente proprio richiamare al suo ruolo. Trovo anche molto facile quel “sopratutto le mamme” dopo che le suddette si sono sobbarcate x anni l’enorme sforzo della maternità in un contesto sociale che ti chiede perfezione nel ruolo genitoriale, professionale, accademico, casalingo….
Forse è più utile tranquillizzare i genitori sul fatto che mettere limiti e paletti, x quanto possa creare e crei frustrazione sul momento, rientra nelle buone pratiche educative e da i suoi frutti; che l’educazione è un progetto in divenire i cui risultati si vedono dopo anni.
Buona giornata
Sono d’accordo su tutto, i genitori di oggi ma anche i nonni che non vogliono ricordare le regole date ai propri figli, stanno rovinando le prossime generazioni.
CiAo ,in effetti mai come oggi si sentono i contrastanti e opposti atteggiamenti nei ragazzini,adolescenti….da un lato fanno i piccoli adulti ma dall’altro nei pochi duscorsi che fanno parlano sempre della mamma o fanno riferimento a lei..fanno tenerezza!!Grazie! Ci vorrebbe la scuola x genitori prima che x i figli
Analisi interessante. Aggiungerei che è il rischio che corrono i genitori di oggi per il risultato di una serie di situazioni di cui a nostra volta sono vittime. L’importante è rendersene conto è cercare di porre rimedio senza drammatizzare. Come madre la ringrazio per lo spunto di riflessione. Come giornalista mi propongo di approfondire l’argomento nel mio blog. La viaggiatrice olistica
Il nulla pedagogico. Posso comprendere che chi ha scritto non abbia voluto firmarsi.
L’autore è citato a fine articolo. E’ un’estratto del libro che non nomino nemmeno per non sponsorizzarlo. Il nulla pedagogico , esattamente.
Ma smettetela.. Complici anche voi di questo far west genitoriale?
Parole sante e veritiere.
Aggiungo conferma del tragico epilogo di tale mal educazione portandovi il reale esempio di una persona ormai 37enne non più contenibile. É in mezzo a voi come tanti altri, si propone vincente in ogni dinamica, chiedendo il plauso del suo pubblico, chiedendo attenzioni infantili esageratamente fuori dal contesto umano e generazionale che lo circonda, é un pericoloso dissociato dalla realtà degli obblighi e del rispetto altrui. Un perenne bambino egocentrico che ferisce e aggredisce qualsiasi essere umano si frapponga al suo podio. Persino un neonato che gli ha fatto l’affronto di attirare la tenerezza della famiglia al contorno. Ora chiedo a questa pediatra, laddove vede fallito il mestiere del genitore che non gli ha opposto mai un NO, o un NON SI DEVE… una volta divenuti “adulti”, da chi si può mandare ad aggiustare questi maleducati? La società non propone rimedio. Solo una piccolissima parte va autonomamente da un terapeuta, ma gli altri… come li si manda, al centro salute mentale? Sono una seria minaccia per chi gli é costretto vicino, ma come per i violenti sulle donne (e spesso corrispondono allo stesso tipo di soggetto umano) NEI FATTI non vi é alcuna procedura di prevenzione e cura. Prego davvero per una risposta, magari da parte di psicologi comportamentali e operatori sanitari. Questa é la piaga sociale del nostro tempo. Ed é la disgrazia che sta rovinando la mia famiglia. Grazie
Purtroppo condivido perfettamente l’analisi del pediatra. Incontro anch’io spesso nel mio studio situazioni di questo tipo, genitori sempre più in difficoltà nel trovare l’equilibrio tra la funzione genitoriale affettiva e normativa. Ne deriva bambini fragili che entrano in crisi facilmente mettendo ancora più in crisi i loro genitori. I genitori che però hanno il coraggio di chiedere aiuto rivolgendosi ad uno psicologo hanno la possibilità di trovare questo equilibrio con notevole beneficio personale ma soprattutto del figlio. Questa è la mia esperienza di psicologa dell’infanzia.
Se invece succede l opposto? Cioè bambini che non possono decidere nulla e manipolati da uno o più genitori sono psicologicamente costretti a d agire sotto ricatto? Posso avere una risposta? Grazie!
quanto mi piacerebbe far fare a mia figlia ciò che ho fatto io da bambino dai 6 anni in su. Andare e tornare da scuola o dall’oratorio da solo, uscire a giocare con i miei amichetti al parco… ora non si può! La scuola ti obbliga ad andatli a prendere fino a 14 anni… se li lasci in giro i pericoli sono dappertutto… in strada un milione di auto… i tempi cambiano i genitori con loro ma l’autore dice: “Vuoi andare dalla nonna?”, “Lo vuoi questo vestitino?”, “Vuoi andare a letto?”” Poveri bambini, sopraffatti dal carico decisionale!”
IL NULLA ASSOLUTO!!!
Secondo me l’educazione da impartire ai figli ha bisogno di regole che devono essere rispettate sia dai figli che dai genitori. l’esempio e` fondamentale, la pazienza e l’ascolto anche, come pure la condivisione delle situazioni familiari. Bisogna che i figli partecipino alle situazioni positive e negative, che sappiano se in quel momento in famiglia si puo` fare qualcosa di piacevole, viaggi, acquisti ecc…o se invece bisogna rinunciare perche` in quel determinato momento non si puo`. Bisogna spiegare, bisogna dire la verita`.