Sono passati alcuni giorni dal terremoto che ha coinvolto diversi comuni delle regioni di Lazio, Umbria e Marche causando morte e distruzione totale.
Ma c’è una struttura su tutte che ci ha lasciato davvero l’amaro in bocca. Stiamo parlando della Scuola di Amatrice, caduta insieme a tantissime altre case ed edifici della cittadina laziale.
Quella Scuola non doveva cadere. Non per la maestosità della sua struttura o per il valore dell’immobile. Semplicemente perché gli edifici strategici, come appunto Scuole e Ospedali, devono essere costruiti rispettando severamente tutte le indicazioni antisismiche.
Stiamo parlando del cuore dell’Italia, zona definita dai sismologi ad altissimo rischio, forse la parte d’Italia più soggetta a terremoti di altissimo livello.
Forse non ha nemmeno senso dirlo. Ma proviamo a pensare ipoteticamente come sarebbe accaduto se questo maledetto terremoto fosse accaduto in orario scolastico, magari mentre decine o centinaia di bambini stavamo animatamente imparando a leggere o a scrivere, oppure mentre stavano assaporando la propria merenda nella meritata pausa di ricreazione.
Nessuno, tra insegnanti, bambini e bidelli, sarebbe uscito vivo se non per miracolo. Dire che è stata una fortuna che il terremoto è accaduto in orario notturno e in pausa scolastico è davvero stupido. Perché l’unica salvezza che abbiamo di fronte alle scosse sismiche è la vera messa a norma delle strutture pubbliche. Non con lo scopo fine a se stesso di rispettare la normativa in vigore, ma con la vera coscienza di avere la certezza di tenere i nostri figli al sicuro in caso di tragedie come queste.
“Le scuole ed altri edifici strategici DEVONO rimanere in piedi, per legge. Ovvero alla fine di un sisma devono essere intatte e soprattutto operative. Non ci sono foto dettagliate e nitide, per cui ipotizzo, la causa sembra la solita: un agglomerato rigido e pesante in cemento armato in copertura, sorretto da pareti decisamante deboli – scrive sul suo profilo facebook Gherardo Gotti, ingegnere strutturista – La freccia rossa indica la parete in pietrame, quelle verdi indicano un cordolo in cemento, alto e pesante, e quella gialla indica un solaio in cemento armato.”
Altra foto:
Freccia rossa: muratura in pietrame su una parete esterna che si è sbriciolata verso l’esterno. Freccia verde: muratura in pietrame delle due pareti ad “angolo” collassata. Frecce gialle: i due solai del primo e secondo impalcato sono collassati. Sono stati fatti bene perché sono rimasti appesi – continua l’esperto – per cui si può dire che hanno lavorato bene a livello di duttilità e resistenza, ma purtroppo, se crollano le pareti che li sorreggono il risultato è quello nella foto. In questa parte dell’edificio però, sembra che le murature abbiano retto a sufficienza per reggere il peso della copertura.
Strumenti e competenze per definire il lavoro di messa a norma della struttura non ne abbiamo. Abbiamo solo una certezza: quella Scuola non doveva cadere.