Il ritornello che si sente spesso ripetere, tra genitori ed educatori in genere, è che i bambini non riescano a fare una cosa sola ed in modo approfondito, quanto invece più cose insieme in modo superficiale.
SURFER
Lo scrittore Alessandro Baricco, alcuni anni fa paragonava questo processo, tipico dei nativi digitali al “surfare”, ovvero a passare da una cosa all’altra proprio come se ci si trovasse sopra un surf, in mezzo alle onde del mare magnum del web, contrariamente a quanto facevano un tempo le vecchie generazioni, use, per esempio, a piantare in un campo patate o pomodori o uva!
Il paragone aveva il suo fascino perché presupponeva da una parte l’agire in profondità e dall’altra l’attesa legata al ciclo delle stagioni: due concetti che nel 2016 sembrano destinati, se non a scomparire, a conoscere una sicura trasformazione… se ci pensiamo un attimo, è proprio il concetto di attesa ad essere cambiato e ad avere subito una forte accelerazione già dagli anni sessanta…
Siamo oggi ogni giorno di più in un tempo nel quale si vuole
– tutto di fretta,
– tutto subito,
– tutto di più!
DAL MAESTRO MANZI AGLI YOUTUBERS
Facendo un bel passo indietro fino all’epoca dei primi Caroselli e del famoso Maestro Manzi, nella quale il media che ha alfabetizzato gli italiani è stata la televisione (uniformando nella penisola postbellica usi, costumi e lingua) e surfando, è proprio il caso di dirlo. Ad oggi, possiamo renderci conto quanto questo ruolo risulti da alcuni anni appannaggio del web.
Se la tv ha unito l’Italia, con molta probabilità internet sempre più uniformerà il comune sentire di persone anche geograficamente e culturalmente molto lontane tra loro, appiattendone le differenze e peculiarità.
In un contesto simile, dentro il quale dover imparare a muoversi con sempre maggior semplicità, come possiamo far lavorare i bambini a scuola, rimanendo legati ai laboratori scolastici con forbici, carta e pennarelli ma proiettandoli nel contesto 3.0?
Eppure se ci soffermiamo un attimo ad immaginarlo, le due cose sono sposabilissime!
CARTA, FORBICE… PENNARELLO 3.0
Pensiamo a realizzare parte dei lavori alla vecchia maniera, magari facendo realizzare come primo step ai bambini un quadretto con carte, pennarelli, colla, nastri colorati per poi fotografarli con un comune smartphone e una volta portati su pc ritoccarli con un programmma come Photoshop, paint o il bellissimo e gratuito GIMP!
Le immagini qua sotto ci portano dentro i laboratori scolastici concepiti alla “vecchia” maniera e trasformatosi poi in uno informatico.
L’utilizzo di questo tipo di strumentazione che effettuo spesso nelle scuole primarie, vede i bambini lavorare ascoltando musica classica o gli ultimi successi in hit-parade, con scelte spesso ecologiche e gratuite! Se è vero che l’abuso di informatica può essere pericoloso, pensiamo anche alla possibilità di far crescere bambini risparmiando alberi, pennarelli, inchiostri!
Occorre solo, ma questo è pacifico, ancorarsi a progettazioni ferree, ad obiettivi che il bambino possa comprendere, condividere e, perché no, discutere! Attraverso la loro velocità e predisposizione verso le Nuove Tecnologie, potremo farli lavorare con più strumenti, proprio come dicevamo all’inizio, surfando sulle onde della fantasia!