Una delle maggiori sfide che ha dovuto affrontare l’Europa nel suo lungo percorso di unificazione è stata, senza dubbio, quella della “cittadinanza”.
Per questo motivo nel 1987 la UE ha creato il programma Erasmus,con l’obiettivo di rinforzare lo spirito di cittadinanza europea nonché la comprensione e la solidarietà tra i paesi dell’Unione.
Fino al nel 2007 quando il Dirigente Scolastico (Giampiero Finocchiaro) mi affidò l’incarico di F.S. Progetti europei, non conoscevo le innumerevoli opportunità che tale programmazione offre oggi a studenti e docenti di tutti gli ordini scolastici.
Prima di allora avevo sentito parlare di mobilità Erasmus ma come un programma di esclusivo interesse di studenti universitari e non ne conoscevo le innumerevoli possibilità.
Non immaginavo soprattutto che studenti di 12 e 13 anni, di un quartiere popolare a rischio della provincia di Palermo potessero vivere l’esperienza di una mobilità internazionale.
Infatti, dopo un primo momento di “smarrimento”, incoraggiata dal D.S. e dai colleghi, accettai l’incarico e cominciai a documentarmi e a seguire innumerevoli ore di formazione che mi hanno permesso di conoscere a fondo le specificità di tale programmazione.
Da allora sono passati molti anni: la collaborazione con una collega e il lavoro in team, ha garantito il finanziamento di molti progetti , che hanno dato l’opportunità a studenti e docenti, della mia scuola, non solo di essere coinvolti in tantissime, gratificanti e interessanti attività, ma soprattutto di partecipare a mobilità internazionali verso diversi paesi europei.
Durante questi anni gli studenti sono stati accolti dalle famiglie dei loro coetanei europei e hanno a loro volta ospitato. Ciò ha permesso di attuare uno scambio proficuo e stimolante soprattutto per l’apprendimento delle lingue straniere in particolare l’inglese, lingua di comunicazione dei progetti passati e di quelli in corso
Lo sviluppo delle competenze linguistiche sono, inoltre, state favorite dalle fasi di preparazione delle singole mobilità che hanno sempre previsto l’interazione tra i diversi partecipanti attraverso la piattaforma Etwinning.
La partecipazione alle attività progettuali nei paesi ospitanti ha permesso ad alunni e insegnanti di confrontare e condividere sistemi d’istruzione e formazione fornendo loro strumenti utili ad affrontare le sfide della società moderna e a svolgere in essa un ruolo attivo nonché a far nascere amicizie internazionali.
Studiare oltre i confini nazionali, ha offerto agli alunni, non solo l’occasione per l’apprendimento delle lingue, ma ha permesso loro di comprendere, apprezzare e valorizzare le diverse realtà culturali, contribuendo alla nascita di una coscienza internazionale che ci identifica come cittadini Europei.
Oggi dopo tante avventure pienamente vissute con alunni e colleghi, posso affermare che i ragazzi, qualsiasi sia il loro paese di nascita, hanno le stesse esigenze, gli stessi bisogni, ascoltano la stessa musica, condividono gli stessi interessi e vedere i miei alunni interagire con i coetanei stranieri, comunicare condividendo esperienze e capirsi, nonostante un inglese non perfetto, piangere al momento dei saluti scambiandosi la promessa di mantenere i contatti attraverso i social, è un “esperienza senza pari”, che gratifica pienamente e se essa ha gettato le fondamenta per la nascita di una coscienza europea, allora l’obiettivo è stato pienamente raggiunto.