L’archeologia è una ‘scienza’ e come tale va raccontata ai bambini, affinché sappiano che ogni giorno tantissimi archeologi e archeologhe operano per ricostruire la storia dei luoghi in cui viviamo a partire da ciò che resta del passato. Il nostro lavoro è complicato ma appassionante, stimolante ma assai spesso ostacolato. Spiegare in che cosa esso davvero consista ai bambini è il primo passo per restituire dignità e visibilità a questa professione e per insegnare a prenderci cura del nostro patrimonio.
Raccontare l’archeologia è un po’ come costruire musei in cui si conservano le storie dimenticate. Abbiamo bisogno dei bambini per traghettare queste storie verso il futuro.
Ecco i nostri consigli per parlare di archeologia a scuola:
1. Favorire l’incontro tra archeologi e bambini, in classe o direttamente sui cantieri. È opportuno che tra archeologi e docenti si crei nell’insegnamento, teorico e pratico, delle discipline storico-archeologiche, una sinergia positiva e costante e che sempre più venga riconosciuto il ruolo di “educatori al patrimonio” degli archeologi.
2. Spiegare ai bambini che l’archeologia è una professione come tante altre, non un hobby né un’avventura e che se, in molti, non abbiamo un ufficio dove andare concretamente a lavorare è perché il nostro mestiere può declinarsi in ambiti e forme molto diverse (dallo scavo in un cantiere alla comunicazione fatta col nostro pc dalla nostra scrivania, dalle stanze di un museo a un laboratorio di ricerca fino all’aula di una scuola o di un’università…).
3. Stimolare la curiosità per la conoscenza del passato come una dimensione in cui trovano spiegazione tanti aspetti del loro presente (forme di oggetti, materiali, abitudini, modi di dire…). Conoscere il passato non è una perdita di tempo, ma ci serve per vivere meglio nel presente e per costruire un futuro migliore.
4. Attribuire ai reperti il significato di un capsula temporale in grado di raccontare molte storie (non sono dei semplici oggetti: parlano! E gli archeologi possono insegnarci a comprenderli). I reperti del nostro passato non sono solo frammentari e polverosi, ma sanno anche stimolare la curiosità e suscitare emozioni, basta guardarli dalla giusta prospettiva.
5. Far fare e far sperimentare. Dopo aver compreso quale sia il lavoro dell’archeologo non c’è niente di meglio che provare ad esserlo. Le attività pratiche e i laboratori sono momenti di verifica ma anche, e soprattutto, il modo più naturale e divertente per focalizzare e apprezzare tutti gli aspetti di un lavoro tanto variegato.
E voi, sensibilizzate i vostri scolari all’archeologia ? In che modo ? E se non lo fate, avete qualche giusta motivazione nel non farlo ? Fatecelo sapere nei commenti qui sotto!
di ArcheoKids – www.archeokids.tumblr.com
İl Festival Internazionale di archeologia per ragazzi e’ un evento unico in Italia e all’estero e si occupa proprio di questo da ormai 17 anni.