“Basta con l’odio, sistemate le cose sui social“. Questo è il messaggio diretto che Luciana Littizzetto ha consegnato a Mark Zuckerberg e Elon Musk durante la trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio.
“Cari signori Zuckerberg e Musk, rispettivamente il capo di Facebook, il sultano di Instagram, l’arciduca di Whatsapp, l’imperatore di Meta e il massimo diffusore di pettegolezzi mondiali dopo Signorini. E stimato Musk, amico di Er Meloni, compagno di Salvini, gran cannaiolo, signore di X, un tempo Twitter, super-mega miliardario papparazzo. Mi rivolgo a voi. Voi che vendete giga e algoritmi, ma alla fine siete solo una versione tascabile di una comune sala d’attesa“, inizia Littizzetto.
“Voi che permettete che nella vostra casa scorra l’odio, l’infamia e la violenza senza fare nulla per fermarlo, lasciando che le tempeste di sgradevolezze dilaghino senza muovere un dito. Mi spiegate perché sulle vostre piattaforme si possono lanciare minacce di morte, istigare al suicidio, insultare, perseguitare le persone, svelare segreti per puro spirito di vendetta o cattiveria, e non accade nulla? Basta poi pubblicare una foto di un sedere di statua o del pisellino di David di Michelangelo, e ti bloccano. Perché l’algoritmo non ferma chi semina odio, ma diventa improvvisamente moralista davanti al nudo come Donna Prassede dei promessi sposi?“, chiede la comica.
“Viviamo in un mondo saturo di rabbia, e basta poco per farci esplodere. Lo scorticamento virtuale dei duri e puri, insieme alla loro arrogante rapidità nel giudicare, può causare gravi disastri emotivi. Noi, noti personaggi, ci siamo abituati, anche se ogni volta il male proveniente dalla rete ci trapassa il cuore. Ma le anime meno abituate no. Ecco perché vanno trattate con attenzione. Ma anche noi abbiamo colpa, perché davanti alla tastiera diventiamo tutti la nostra parte peggiore e più sgrammaticata. Ma questo ambiente tossico l’avete creato voi che ogni giorno guadagnate miliardi seminando semi di odio. Perché l’odio porta movimento, visualizzazioni, seguaci. Gli hater sono utenti, consumatori, elettori. L’odio fa girare gli affari, arricchisce, genera consenso. Nell’era dell’IA, non posso credere che i migliori ingegneri del pianeta che avete in azienda non riescano a fermare Cicciuzzo75 che minaccia di morte la sua ex…“, afferma ancora.
“È complicato, dite voi. Ma come può essere complicato? Se potete lanciare missili nello spazio, manipolare satelliti e studiare come impiantare chip nel cervello umano. Se riuscite a profilare nei dettagli, scoprire tutti i nostri gusti, scatenare l’algoritmo che ci propone solo ciò che ci piace, allora perché è complicato fermare chi insulta? Ascoltatemi. Smettetela di perdere tempo e sistemate le cose sulle vostre piattaforme come farebbe qualsiasi imprenditore che ama i suoi clienti: regalateci un luogo più sicuro, un posto dove ritrovare vecchi compagni di scuola e pensare ‘Grazie a Dio non sono ancora così’… un posto per la sciocchezza, le risate, i pettegolezzi, le crostate di visciole, Anthony Hopkins che balla, le inchieste intelligenti, i reportage, i consigli, gli addominali di Can Yaman“, conclude.
“Il resto, la spazzatura, l’odio e la ferocia, anche a costo di perdere qualche soldo, fatelo sparire, come maghi dei social che siete. Eternamente grata e sperando di non essere bannata. Vostra Luciana“, conclude.