Riportiamo i Bambini a Lavorare di Nuovo con Le Mani

Le parole che seguono sono tratte da un testo di Adriana Todeschini ne ‘Il Quadernone 2018’, pubblicato dalla Scuola Steineriana, situata in via Clericetti 45 a Milano. Queste riflessioni ci invitano a esplorare il potere delle mani e il loro ruolo nello sviluppo dell’intelligenza.

“Viviamo in un’epoca in cui i bambini sembrano sempre più svegli nel loro pensiero, ma le loro mani sembrano dormire. Quando si tratta di svolgere compiti come svolgere una matassa di filo o cucire un bottone, spesso mostrano incertezza e mancanza di interesse. Certo, non dobbiamo più tagliare legna per scaldarci o accendere candele per illuminare il nostro cammino. Adesso, basta premere un pulsante per ottenere ciò che vogliamo. Tuttavia, i pulsanti sono diventati così numerosi che le nostre dita sono diventate esperte nel trovare il giusto da premere!

Le comodità ci circondano, i nostri pensieri sono costantemente stimolati, e ammiriamo opere d’arte con piacere. Ma l’impulso all’azione, la volontà di fare qualcosa con le nostre mani, sembrano essere scomparsi, sopraffatti dalla tecnologia e dalla disponibilità di prodotti finiti. L’importanza di usare le mani sembra appartenere a un passato remoto.

Tuttavia, proprio perché i nostri pensieri sono così vivi e creativi, sarebbe saggio insegnare ai bambini fin da piccoli a pensare con le mani. Potremmo introdurli al lavoro a maglia già nelle prime classi, facendoli intrecciare il filo tra i ferri e insegnando loro ad essere attenti ai dettagli. Quando un pezzo di maglia si unisce all’altro con un movimento ritmico, si crea un “tessuto”. Questo tessuto potrebbe essere considerato l’immagine fisica del processo di pensiero; non è un caso che parliamo del “filo del pensiero”.

La meraviglia nei volti dei bambini è evidente ogni volta che sperimentano, iniziano o finiscono un lavoro manuale. Più avanti, quando questi bambini cresceranno, troveranno le radici del loro pensiero autonomo proprio in queste esperienze manuali. Lavorare con le mani ha anche il potere di rafforzare la capacità di giudizio.”

Queste parole ci ricordano quanto affermava Maria Montessori, che riteneva lo sviluppo delle abilità manuali come fondamentale per lo sviluppo dell’intelligenza. La tecnologia ha portato miglioramenti indiscutibili nella nostra vita, ma ha anche ridotto la nostra capacità di interagire con gli altri e di creare con le mani.

Dovremmo riscoprire il piacere di dire: “L’ho fatto io!” La nostra società, sempre più orientata alla fretta e all’istantaneità, non lascia spazio ai bambini per sperimentare la noia, che è il terreno fertile per la fantasia. Il pensiero divergente, ovvero la capacità di generare soluzioni alternative a un problema, sta scomparendo rapidamente. Spesso, i bambini vengono esposti a soluzioni preconfezionate create dagli adulti, dove la fantasia è spesso sacrificata sull’altare della logica. Il risultato è che non c’è spazio per il dibattito o l’immaginazione: “Si fa così.”

I bambini tendono ad adattarsi e seguire ciò che gli adulti, specialmente gli insegnanti, dicono. Questo porta alla perdita del pensiero critico e alla mancanza di capacità di pensare in modo indipendente. Questi bambini cresceranno senza la capacità di trovare soluzioni alternative ai problemi e si affideranno al “si è sempre fatto così”. Il loro cervello mancherà della flessibilità necessaria per fare domande, formulare nuove ipotesi e cercare risposte diverse da quelle preconfezionate. Adulti privi di pensiero critico non rappresentano un progresso. È essenziale fornire ai bambini stimoli per sviluppare il loro pensiero critico, per osservare, pensare, valutare e poi decidere quale strada intraprendere.

Inoltre, dobbiamo riflettere sui materiali che mettiamo a disposizione dei bambini. Lavori pratici e attività manuali li aiuteranno a sviluppare la concentrazione, la coordinazione occhio-mano e la precisione nei movimenti. Materiali “destrutturati” e spazi per la creatività permetteranno ai bambini di esprimersi e di trovare il proprio equilibrio. I materiali sensoriali creati da Maria Montessori aiutano i bambini a comprendere concetti astratti in modo tangibile e favoriscono l’autocorrezione.

Non possiamo dimenticare l’importanza di un contatto quotidiano con la natura. I bambini dovrebbero avere l’opportunità di stare all’aperto, giocare liberamente, sperimentare e fare esperienze. La natura è una maestra straordinaria, e privare i bambini di questa opportunità sarebbe un errore. Le stagioni non possono essere apprese solo attraverso libri o lezioni, ma vanno vissute sulla propria pelle. La bellezza della natura si svela a chi la esplora, con il sole o con la pioggia, poiché non esiste il cattivo tempo, ma solo un abbigliamento inadeguato.

Se i bambini hanno anche un contatto quotidiano con gli animali, allora abbiamo colpito nel segno. Gli animali insegnano ai bambini a comunicare senza parole, a prendersi cura di esseri viventi, a rispettare la diversità come fonte di arricchimento e conoscenza.

Le mani sono un potente strumento di conoscenza di se stessi e del mondo. Dobbiamo consentire ai bambini di usarle fin dalla più tenera età e per tutta la vita. L’esperienza porta alla conoscenza. Diamo ai bambini il motivo di lavorare con le mani e saranno sorprendenti nella loro dedizione, curiosità, concentrazione. Saranno un meraviglioso spettacolo, piccoli ma instancabili, un esempio di come dovrebbe essere svolto il lavoro: con passione, dedizione, gioia e concentrazione. Alla fine, ne usciranno felici, soddisfatti e rilassati.

Come diceva Maria Montessori, “La mano è un organo complesso che permette all’intelligenza di interagire con l’ambiente. Gli esseri umani ‘prendono possesso dell’ambiente con la loro mano’ e lo trasformano guidati dalla loro intelligenza, contribuendo al grande quadro dell’universo.

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