Galimberti: “La Scuola Media È il Più Grande Disastro di Tutto L’Ordine Scolastico e Lo Si Sa. Ci Sono Docenti che Non Hanno Trovato Posto nelle Scuole Superiori”

Da un articolo di Orizzonte Scuola curato da Vincenzo Brancatisano, Galimberti ha condiviso un pensiero per i docenti. “Carissimi insegnanti, è importante chiedersi se si ha davvero una passione per l’insegnamento o se si è finiti qui per caso.” E un pensiero anche per i genitori: “Dovrebbero essere tenuti lontani dalla scuola. Sarebbe una buona idea se i ragazzi partecipassero al servizio civile ora che la leva militare è stata abolita. E dovrebbero stare lontani dai loro genitori, con i telefoni cellulari vietati alle famiglie, così da capire che oltre la famiglia c’è la società.”

I genitori, inoltre, spesso “non permettono ai ragazzi di instaurare un dialogo diretto con gli insegnanti. Dovrebbero invece essere i ragazzi stessi a comunicare con gli insegnanti.” E parlando dell’esperienza personale, il professor Umberto Galimberti racconta: “Quando insegnavo al liceo, ho eliminato le ore di ricevimento per i genitori. Una madre mi chiese un giorno: ‘Come sta andando mio figlio?’ E io le risposi: ‘Se non lo sa lei, che lo ha visto crescere per 17 anni, come posso saperlo io?’ Da quel giorno, i genitori non sono più venuti.”

Galimberti è stato relatore in un evento a Modena chiamato “Prendersi cura delle nuove generazioni: la scuola va in città,” organizzato dal Comune di Modena in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia Romagna, la Provincia di Modena, la Regione Emilia-Romagna e l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. L’evento ha coinvolto pedagogisti, scrittori e urbanisti in tre giorni di conferenze, laboratori e workshop.

Ma perché questa iniziativa? “Il nostro obiettivo,” spiega Grazia Baracchi, insegnante e assessore comunale all’istruzione, “è contribuire alla creazione di una scuola che sia diffusa in tutta la città per contrastare la povertà educativa e le disuguaglianze sociali. Durante questi tre giorni, stiamo cercando di capire come creare spazi di apprendimento che possano ispirare il futuro dei bambini e dei ragazzi, riducendo al minimo la dispersione scolastica e l’abbandono precoce degli studi. Vogliamo coinvolgere la comunità nella costruzione di una comunità educante, che si prenda cura di tutti i suoi giovani e sappia valorizzare le energie positive provenienti dalla scuola.”

Inoltre, durante l’evento si è discusso della riforma della scuola media, dell’importanza della nutrizione nelle scuole e di programmi a tempo pieno, oltre a ospitare laboratori e appuntamenti dedicati ai bambini e ai ragazzi.

Il pensiero di Galimberti è stato molto apprezzato durante l’incontro presso la Chiesa di San Carlo, nel centro cittadino. Il filosofo si è concentrato sul rapporto tra giovani e genitori, sull’uso della tecnologia e sul significato di essere studenti.

Cominciando dalla scuola media, Galimberti ha affermato: “La scuola media è un disastro, è il più grande disastro di tutto il sistema scolastico.” Secondo lui, uno dei motivi di questo disastro è il fatto che “alla scuola media insegnano docenti che non hanno trovato posto nelle scuole superiori.” Ha sottolineato l’importanza di questa fase di transizione dall’infanzia all’adolescenza, quando i ragazzi affrontano la sessualità ma spesso lo fanno attraverso il filtro degli smartphone, separando i gesti sessuali dalle emozioni.

Galimberti ha anche affrontato il problema del bullismo a scuola, sostenendo che la soluzione non sia la sospensione, ma piuttosto l’educazione al rispetto e all’educazione sentimentale. Ha sottolineato l’importanza di insegnare ai ragazzi a comprendere e gestire i propri sentimenti attraverso la letteratura, affermando che la scuola dovrebbe concentrarsi sulla formazione dell’uomo e non solo sulla competenza tecnica.

Passando alla scuola elementare, Galimberti ha criticato l’etichettatura eccessiva di disturbi come la dislessia e la disgrafia. Ha attribuito parte di questa tendenza ai genitori che cercano una diagnosi per semplificare le cose. Ha raccontato un aneddoto personale riguardante una punizione da parte di un’insegnante, sottolineando l’importanza della collaborazione tra scuola e famiglia.

Riguardo alla scuola superiore, Galimberti ha sottolineato l’importanza della sessualità e delle emozioni in questa fase e ha evidenziato la necessità di insegnare le regole della vita attraverso la scuola. Ha anche menzionato le differenze tra studenti maschi e femmine, affermando che le ragazze spesso studiano di più e che le donne hanno un tipo di intelligenza intuitiva e sentimentale.

Galimberti ha sollevato la questione dell’empatia degli insegnanti, sostenendo che coloro che non la possiedono non dovrebbero insegnare. Ha suggerito l’introduzione di test di personalità per valutare l’empatia degli insegnanti. Ha anche criticato il sistema educativo rigido e ha sottolineato l’importanza di parlare direttamente con gli studenti.

Infine, ha affrontato il tema delle scuole private, esprimendo dubbi sulla loro efficienza e sottolineando il privilegio di poter licenziare insegnanti inadeguati. Ha suggerito che le scuole pubbliche dovrebbero avere lo stesso privilegio.

In conclusione, Galimberti ha condiviso il suo punto di vista critico sulla scuola e ha offerto suggerimenti per migliorarla, mettendo in evidenza l’importanza di un insegnamento basato sull’empatia e sull’educazione alla vita.

Diventa un autore di MenteDidattica e pubblica i tuoi articoli!

Gli insegnanti che inviano la propria richiesta, una volta accettati, potranno pubblicare articoli su tematiche scolastiche preferite.