In un’epoca in cui diventa sempre più difficile distinguere il ruolo dei genitori da quello degli amici, il pedagogista Daniele Novara lancia un avvertimento: “I genitori devono agire da genitori, non da amici”.
In un’intervista a Il Resto del Carlino, Novara sottolinea quanto sia importante avere un forte sostegno istituzionale nell’educazione dei figli, e si lamenta del fatto che tale supporto sia spesso assente da parte delle istituzioni.
Secondo Novara, è un errore pensare che una troppa confidenza con i figli possa aiutare nel processo educativo. L’esperto ritiene che i genitori debbano essere adeguatamente preparati per garantire un’educazione efficace. L’obiettivo è correggere il corso dell’educazione per navigare verso un futuro più promettente per i giovani.
Novara mette in evidenza quanto sia fragile l’adolescenza, una fase caratterizzata da forti turbolenze emotive. Tuttavia, nota anche una tendenza preoccupante: l’aggressività, che un tempo si manifestava all’esterno, ora si rivolge verso l’interno, manifestandosi attraverso comportamenti autodistruttivi, disturbi alimentari e isolamento sociale. Questa autodistruzione sembra essere una risposta alla pressione sociale di avere successo in un mondo sempre più competitivo.
Secondo l’esperto, il Covid-19 ha aggravato questa tendenza verso l’individualismo e il narcisismo, fungendo da catalizzatore. La transizione da una società basata sull’appartenenza a una società incentrata sulla competizione ha lasciato i giovani in uno stato di stress e depressione, poiché il bisogno fondamentale di appartenenza a un gruppo è stato sostituito dall’ossessione per l’autopromozione.
Novara individua il fenomeno degli influencer come un esempio tragico di questo narcisismo estremo, evidenziando come la ricerca ossessiva del successo possa allontanare gli adolescenti dalla famiglia e dai loro coetanei. Ciò contribuisce ad aumentare il senso di isolamento e colpa che affligge molti giovani oggi.
