Quella dell’insegnante supereroe è solo una leggenda. Opinionisti e genitori guidati da buone intenzioni ci dicono spesso che il nostro è un lavoro da eroi, ma non lo è. Almeno, non dovrebbe esserlo.
Un supereroe è qualcuno che va oltre la propria chiamata al dovere. Chiamarci supereroi è come dire “Sappiamo di aspettarci troppo da voi, ma vi apprezziamo molto”, nella speranza che quello sia un sostituto accettabile per un supporto adeguato e un adeguato tornaconto.
È per questo che la gente celebra l’insegnante rock star. Sapete, quello che trasforma le formule di matematica in canzoni e le correzioni dei compiti in una caccia al tesoro. Considerando che sono loro a guadagnarsi tutta l’attenzione, è sensato credere agli studi secondo cui gli insegnanti più introversi sono quelli che più facilmente avranno un crollo. In una cultura di valutazioni estreme e tecnologia scintillante, ho paura che la mia professione stia sacrificando il contenuto per la performance.
Hollywood non ci ha fatto un favore facendo sembrare il nostro lavoro facile e infinitamente gratificante. Certo, ci sono conflitti e ci sono ostacoli nei classici film che parlano di insegnanti, ma tutto è possibile quando si hanno a disposizione 90 minuti e uno sceneggiatore. Il problema è quello che non si vede in questi film.
Non puoi strizzare dentro ad un blockbuster tutta la pressione a cui un insegnante è sottoposto o la fatica di personalizzare un contenuto pensato per le masse, né tantomeno i nostri fallimenti in buona fede. Nessuno vuole guardare quella pellicola. Anche quando un film è basato su fatti realmente accaduti, non c’è abbastanza spazio per le nostre paure e frustrazioni.
Se volete delle prove, fatevi questa domanda: qual è l’ingrediente segreto per un film di successo, quando si parla di insegnanti?
Non si tratta mai di un nuovo regolamento, di un aumento dei fondi, o di una modernizzazione del sistema. L’elemento che manca è sempre un insegnante, a sostegno del messaggio che ogni problema che persista nel tempo debba per forza essere riconducibile ad un insegnamento anti-eroico.
Gli insegnanti sono considerati supereroi perché fanno più di quello che dovrebbero, spesso superando le aspettative. Uno studio ha scoperto come i professori lavorino fuori dall’orario più di che in ogni altra professione, per una media di 12 ore non pagate ogni settimana. Nessuno vuole che ci fermiamo, ma allo stesso tempo nessuno vuole investire il necessario per ripagare il nostro lavoro. Al contrario, ci celebrano e la considerano come una retribuzione.
Voglio dire, tutti noi vogliamo essere quell’insegnante rock star. Vogliamo il nostro Attimo Fuggente, vogliamo ispirare i Freedom Writers, e cambiare un paio di Pensieri Pericolosi. Ma probabilmente non lo faremo.
Credo che quello che sto cercando di dire è che tutti vorrebbero che fossimo come non dovremmo essere. Gli studenti ci vogliono rock star. Il governo ci vuole maghi. Le amministrazioni ci vogliono supereroi. I genitori vorrebbero che fossimo loro.
Datemi retta: gli insegnanti vogliono essere semplici insegnanti, senza il bisogno di indossare mantelli. Non sono eroico, e nessuno dovrebbe aspettarsi che io lo sia. Potreste avere buone intenzioni quando mi chiamate supereroe, ma io non sarò mai un tassello dell’universo Marvel, e va bene così. Il costume da supereroe non mi è mai stato bene addosso in ogni caso.
JP Fugler, insegnante – tratto da questo articolo
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