Alessandro, che oggi ha vent’anni, ha deciso di condividere la sua esperienza di ripresa dopo anni di isolamento a causa di un evento traumatico a scuola. Questo racconto ci permette di vedere da vicino i problemi che affrontano gli hikikomori, un fenomeno poco esplorato in Italia.
La sua vita da hikikomori è iniziata durante la seconda media, quando un’insegnante lo ha criticato duramente per essersi dimenticato i compiti a casa. Da quel giorno, il mondo esterno è diventato una fonte costante di ansia per Alessandro. “Mi sono sentito molto umiliato”, ricorda, spiegando che questa paura di essere umiliato di nuovo lo ha spinto a ritirarsi dal mondo esterno. Le sue giornate consistevano principalmente nel dormire fino al pomeriggio e nell’immergersi nel mondo virtuale delle serie TV e dei giochi online. Questa routine è durata anni.
La svolta è arrivata quando ha incontrato un educatore, una psicologa e un neuropsichiatra dedicati che lo hanno aiutato a affrontare la sua paura legata alla scuola. Grazie all’istruzione a domicilio, è riuscito a ottenere la licenza media, ma il suo ritorno alla socializzazione è stato molto difficile. “Ero come un fantasma”, afferma Alessandro, ricordando il suo primo tentativo di tornare a scuola.
A differenza di quanto si possa pensare sugli hikikomori, Alessandro afferma di amare la compagnia. Durante il suo periodo di isolamento, ha trovato conforto e amicizia online, che è diventato un ponte verso il mondo esterno. “Mi piace stare in compagnia, anche se può sembrare strano, ma quella era la mia comunità”, spiega.
Grazie al recupero degli anni scolastici, Alessandro è riuscito a ottenere il diploma. La sua storia dimostra che, con il giusto sostegno, anche coloro che hanno vissuto in isolamento possono trovare la strada verso una vita sociale appagante e attiva.
