La Mamma di uno Studente Bocciato con Dsa: “È un Sistema Scolastico Pieno di Falle, che Non Tutela gli Alunni con Disturbi”

In una scuola superiore di Firenze, una famiglia sta vivendo la bocciatura del loro figlio alla fine della quarta superiore come un’accusa più che come un atto pedagogico. Secondo quanto riportato da La Nazione, questa situazione è particolarmente delicata perché il giovane è stato certificato con disturbi dell’apprendimento, e ciò solleva dubbi sull’efficacia del sistema scolastico e sulla qualità del supporto pedagogico offerto.

Il figlio in questione non ha superato esami in materie come italiano, storia, matematica e fisica, anche se ha ottenuto buoni risultati nelle discipline pratiche del suo indirizzo. La madre, rispettando la privacy di tutti i coinvolti, afferma che questo risultato negativo è il risultato dell’insufficiente utilizzo delle strategie previste dalla Legge 170 del 2010, la quale riconosce e regolamenta i disturbi dell’apprendimento.

Il preside dell’istituto ha giustificato la sua decisione con la solita dichiarazione: “È per il bene del ragazzo”. Secondo la madre, questa affermazione evidenzia una tendenza sistematica a proteggere la scuola piuttosto che l’allievo. La famiglia ha valutato la possibilità di un ricorso legale, ma ha scoperto che tali decisioni tendono a favorire la scuola e i costi associati non sono incoraggianti.

“È un sistema scolastico pieno di lacune,” denuncia la madre. Nonostante la Legge 170/2010 riconosca le esigenze degli studenti con disturbi dell’apprendimento, nella realtà spesso gli insegnanti non hanno la formazione adeguata per affrontare queste sfide. “È importante che tutti facciano la loro parte, sia le famiglie che la scuola,” conclude amaramente il genitore.

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